martedì 22 marzo 2011

Non esistono guerre giuste - Esperienza personale

(Fonte dell'immagine: http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=580)

Avevo 11 anni quando iniziò la guerra nel Libano (Aprile 1975) o meglio quando iniziarono le guerre in Libano. Molti Paesi vicini e lontani si sono avvicendati e concordati per intervenire politicamente e soprattutto militarmente: Siria, Israele, Stati Uniti d'America, Somalia, Libia, Arabia Saudita, Francia e anche Italia. Tutti sono venuti in Libano nel nome di una pace (ad esempio la Pace in Galilea) o per difendere un popolo (Le forze multinazionali) o semplicemente per occuparlo per circa 30 anni (Siria). Tutti hanno portato con se armi, devastazione e soprattutto vittime civili. Ovviamente anche le fazioni interne si sono massacrate a vicenda, compreso fazioni dell'esercito libanese. Ma questi avevano i loro motivi interni e comunque avevano provocato troppe vittime.
In questo post mi interessa di più fare capire cosa vive un ragazzo di 11, 13, 14, anni ecc.. quando sono in corso combattimenti, bombardamenti sia da cannoni che da aerei.
Dai primi combattimenti, io ed i miei fratelli e sorella (ma anche tutti gli abitanti di Beirut) avevamo imparato a distinguere i cannoneggiamenti in partenza (cioè quelli che venivano sparati da zone non lontane da casa nostra) da quelli in arrivo. Abbiamo imparati a capire la differenza tra i missili "Grad" o simili e quelli lanciati da aerei da combattimento. Vi assicuro che in tutti i casi è stata una esperienza spaventosa e psicologicamente stressante. Chi non vive (sopravvive) per lungo periodo ad una guerra, difficilmente riesce ad abituarsi ai suoni delle deflagrazioni delle bombe, della caduta di vetri, detriti ed altro materiale e al successivo silenzio in attesa dell'arrivo della prossima bomba o del prossimo missile.
Quando iniziavano i bombardamenti tutti cercavamo di nasconderci o almeno di ripararci in angoli che ritenevamo sicuri oppure (laddove c'erano) la gente si nascondeva nei rifugi sotterranei. Mi ricordo che a casa nostra ci si rintanava nel corridoio vicino all'entrata, con tutti i vicini dei piani alti che venivano a rifugiarsi da noi. Si chiudeva gli occhi, o le orecchie, si pregava e si aspettava l'arrivo della bomba sperando che non ci cascasse sulla testa a tutti quanti. I momenti dei bombardamenti erano momenti di vero terrore, molto peggiori dei combattimenti stessi per strada tra i vari belligeranti. Un fischio o sibilo, l'aria che si sposta calda, la deflagrazione che spacca i timpani, la sicurezza che in quel momento qualcuno è morto o ha perso la propria casa, o è rimasto gravemente ferito aspettando aiuti che sarebbero arrivati forse troppo tardi.
Nel 1982, durante l'invasione Israeliana (operazione Pace in Galilea), avevo circa 17 anni ed ero ormai abbastanza abituato a tutte le follie della guerra, mi mettevo sul balcone ad osservare gli aerei Israeliani che scendevano in picchiata sopra un quartiere di Beirut, lanciavano i missili e risalivano mentre la contraerera sparava all'impazzata. Era molto impressionante vedere i traccianti durante le ore del crepuscolo e la notte, e tutto era molto spaventoso.
Tripoli in questi giorni viene attaccata soprattutto di notte, e mi chiedo chissà perché questo Occidente cosi democratico, umano e moderno sceglie proprio le ore di buoio, quando il vuoto della notte amplifica il rumore della contaerea e delle bombe e dei missile ad altissimo potenziale esplosivo. In televisione ci fanno vedere questi spettacoli con tanto di colori verdi, rossi, neri ma nessuno sente il vero rumore delle esplosioni, soprattutto nessuno (salvo coloro come me che hanno già vissuto tale esperienza) capisce quanto sia la paura mentre si sente l'arrivo degli aerei senza vederli, o anche dei missili (e questi hanno un rumore ancora più sinistro) e tutto il casino che ne consegue.
La guerra non salva nessuno, i bambini che vivono quei momenti sono soggetti che non riescono a capire cosa succede ma lo intuiscono e si spaventano, e quando scoppia la bomba, credetemi lo spavento è terribile. Mia sorella che aveva 5 anni quando scoppiò la guerra perse per lungo tempo una parte dei suoi capelli nell'area centrale della testa.
Mi ricordo che nel 1984 quando venni in Italia per studiare all'Università, avevo bisogno di sentire spari, botti, e rivivere lo stato di tensione e di costante allerta che mi si erano instaurati nella mente dopo 11 anni di conflitto, mi mancava il rumore degli spari e dei bombardamenti.
Nelle guerre non si provocano soltanto i morti, si creano danni psicologici, traumi fisici permanenti, orfani e vedovi ....
Le guerre non sono mai giuste ma possono essere necessarie solo quando si tratta di difesa come era il caso contro i nazisti ed i fascisti durante la seconda guerra Mondiale. In quel periodo gli Stati Uniti intervennero per tanti motivi, sia politici che economici, ma anche per motivi etici e di difesa dell'Europa e la fine di Hitler.
Oggi non riesco a vedere la correttezza e la giustizia di questa ennesima inutile retorica.

2 commenti:

  1. ESPERIENZE ANCHE QUESTE:

    “U.S Soldiers Are Waking Up!”


    VETERANI DELL'IRAQ CONTRO LA GUERRA...
    http://www.youtube.com/watch?v=sQfoFzJUsb0&feature=related


    http://www.youtube.com/watch?v=WWUQ_N_vHc0&feature=player_embedded#at=34

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