tag:blogger.com,1999:blog-72127966758012455452024-02-20T02:42:41.147+01:00Pensare LiberamenteIl Caso è imprevedibile ed i loro argomenti sono fallaci:
"I politici, i grandi scienziati ed i giornalisti a loro servizio ci raccontano tante cose che sembrano delle ovvietà, delle verità senza le quali saremo tutti spacciati; purtroppo troppi ci cascano".Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.comBlogger22125tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-48826560559573135482015-04-23T20:16:00.000+02:002015-04-23T20:16:24.848+02:00L'Orrore Mediterraneo - La Strage dei Rifugiati chiamati Immigrati<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEM5203LuXCh0hBMhijVnhLhl1ynh9kEduQrBru0QLwApNBfhb1Af5j1uUBDMritJbRbL7vb5WorCUGSJajHw0nMagF_EsRcBK_ut-BIbvBMmUWxHVnp5S5gDRRuntHp90MZOzNDPhycKC/s1600/thumbtrue1307013184272_650_380.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEM5203LuXCh0hBMhijVnhLhl1ynh9kEduQrBru0QLwApNBfhb1Af5j1uUBDMritJbRbL7vb5WorCUGSJajHw0nMagF_EsRcBK_ut-BIbvBMmUWxHVnp5S5gDRRuntHp90MZOzNDPhycKC/s1600/thumbtrue1307013184272_650_380.jpg" height="187" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">Sorgente foto: http://www.giornalistidelmediterraneo.eu/</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8000001907349px; text-align: justify;"><br /></span>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; text-align: justify;">Le persone a forza di leggere ed ascoltare notizie su morti in mare o morti ammazzati diventano assuefatti cosicché empatia e misericordia scompaiono. Questa è una caratteristica di noi umani che confondiamo il vivere sereni con il non volere sentire parlare di problemi. In fin dei conti chi ha veramente spiegato ai poveri cristi di Italiani il perché di tutte queste cosiddette immigrazioni? nessuno. </span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif;">Nessuno intanto racconta chi sono queste persone, si specula tanto sulla maggior parte di loro soltanto perché appaiono neri stanchi e sporchi o bianchi o mori con la barbetta, ogni tanto quando appaiono le donne ed i bambini allora iniziano a dire parole tipo poverini ma si limitano solo a questo.</span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; text-align: left;">
Mi basta ascoltare le farneticazioni degli inglesi, dei francesi e soprattutto dei nostri politici Italiani. L'Europa insieme agli USA, alla Russia ed ai paesi ricchi del Golfo hanno fatto dalla fine degli anni 90 un insieme di guerre demenziali senza strategia e veduta per il futuro ed il tutto con la scusa di eliminare le dittature e ridare (importare) democrazia e libertà ai popoli oppressi senza tenere conto che tali popoli governati per decenni da regimi per quanto totalitari e violenti erano capaci di assicurare un minimo di ordine, economia, un minimo di benessere ed educazione anche se non a tutti. Questi popoli da un giorno all'altro si sono ritrovati nell'anarchia e senza nemmeno una classe media ed una intellighenzia capace di sostituire il sovrano despota ed il suo governo-partito. E dato che nella maggior parte del mondo meno sviluppato esistono delle cause storiche, etniche, religiose e linguistiche mai risolte nel modo più corretto possibile, con degli indipendentismi repressi, essi si ritrovano da un giorno all'altro a dover litigare su chi comanda chi e su che cosa.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; text-align: left;">
I cosiddetti Immigrati che dovrebbero in realtà essere chiamati rifugiati o meglio Esseri Umani alla ricerca di una vita migliore e di diritti minimi sanciti dalle Nazioni Unite e ratificati da tutti i Paesi di questa misera Europa, sono giovani uomini e donne, famiglie intere ma anche nonni e nonne che stanno sfuggendo le atrocità, la miseria, la paura di una morte sempre minacciante e violenta. </div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; text-align: left;">
I nostri cari politici di destra, centro e sinistra hanno sempre fatto orecchio sordo, si sono illusi che quello che sta succedendo al di là del Medioriente e in altre parti del mondo, non si sarebbe un giorno fatto sentire in maniera forte anche da noi. In tutto il Medioriente, in Africa, ed in Asia sono in atto terribili guerre, minacce climatiche continue (inondazioni e cicloni devastanti, oltre alle siccità) che stanno spingendo le popolazioni verso zone più sicure.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; text-align: left;">
Il Mondo è piccolo per la mole enorme di esseri umani presenti, siamo intorno agli 8 miliardi, le risorse iniziano a scarseggiare. Ma quello di cui la maggior parte di questi umani sta cercando non è la macchina di lusso o l'appartamento da 200 metri quadri vissuto da soltanto due persone. Essi cercano una vita migliore ossia più sicura senza la paura di dover essere ammazzati o decapitati o depredati dei pochi beni e dei propri figli e figlie. Essi cercano la pace, un minimo di felicità, il pane quotidiano e un futuro migliore per i propri figli. Proprio come NOI.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; text-align: left;">
In un mondo più giusto queste cose non si sarebbero verificate, l'Europa non è un Mondo Giusto e dico l'Europa perché tutti ci fanno tanti ragionamenti sterili per dirci quanto sia umana questa Europa cosi falsa e cosi egoista. Se veramente vogliamo risolvere il problema della immigrazione e dei rifugiati e quindi evitare ulteriori morti nel Mediterraneo, nel Deserto dell'Africa dell'Ovest e del Nord, sulle strade di fuga, dobbiamo forzare i governi Europei, USA, Russia, delle Monarchie Arabe,dell'Iran e della Turchia (altrettanto falsa e disumana) a risolvere e terminare le guerre in Siria, in Iraq, in Sudan, in Libia, in Afganistan, in Somalia e ovunque. Queste Nazioni cosiddette avanzate avrebbero dovuto risolvere da tempo il problema di despoti tale Assad, oppure rimpiazzare immediatamente Saddam o Gheddafi con sostituti validi e credibili, e smetterla di usare i terroristi come loro burattini (i quali probabilmente oggi non lo sono più rappresentando una minaccia a chi sapeva e non agiva).</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; text-align: left;">
Tutti ci illudiamo che questo sia un bel mondo, ma ahimè da quando l'essere umano ha capito le sue potenzialità e la differenza tra il male (opprimere e soggiogare gli altri) ed il bene (accettare e vivere in armonia con il Creato) questo Mondo è diventato e continuerà ad essere un pessimo posto dove vivere.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-90530578105457085002012-10-03T00:57:00.001+02:002012-10-03T01:17:24.002+02:00<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Una giornata diversa di una madre Italiana in Libano<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSfFdyx05e1uRO7zo2lOAPjOkpru1SilP0QKuwKo3GeTcDcLHwhnyNdDL4zwglSr9sg1uS8O8CDAbZPdZws89RT4HguJB1ItwgHrvwlEQxBPH8eVu4ki1XokzLNuVh_BAaetOyN9lDkwxl/s1600/map.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="176" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSfFdyx05e1uRO7zo2lOAPjOkpru1SilP0QKuwKo3GeTcDcLHwhnyNdDL4zwglSr9sg1uS8O8CDAbZPdZws89RT4HguJB1ItwgHrvwlEQxBPH8eVu4ki1XokzLNuVh_BAaetOyN9lDkwxl/s320/map.png" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">Il cerchio verde delimita tutta l'area dei combattimenti, il cerchio rosso a sinistra indica il luogo della casa, mentre il cerchio a destra indica il luogo dell'Istituto Italiano di Cultura</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
Era l’estate del 1986, da poco si erano festeggiati
in Libano i 12 anni di guerre civili e non. Beirut era ancora una città divisa
in due con il centro storico completamente distrutto e abbandonato dalla sua
popolazione, soltanto soldati e miliziani, oltre a cani e gatti randagi, ratti
e piante spontanee mantenevano un residuo di vita strana. Tuttavia più ci si
allontanava dal centro e più la città si presentava normale. A Est dalla linea
di demarcazione cioè nella zona allora chiamata Beirut Est (Bayrut Al
Sharkyieh), dove si trovavano le milizie cristiane e la maggior parte delle
truppe dell’esercito libanese, la vita era quasi normale e tranquilla mentre a ovest
di Beirut (o Bayrut Al Gharbyieh) regnava il caos; le varie milizie settarie si
contendevano il controllo dei diversi quartieri a suon di lancia razzi,
kalashnikov e granate. La presenza dello Stato era molto simbolica, e le
milizie trovavano sempre una scusa per combattersi e creare il maggior caos
possibile. Mi ero installata in Libano nel 1963 dopo essermi sposata a Roma con
mio marito Raymond di origini libanesi, ed avevamo sempre vissuto a Beirut
Ovest in una zona vicino al mare (Ras Bayrut). Praticamente ci siamo rimasti
fino al 1986 o 1987, non me lo ricordo. Successivamente abbiamo dovuto lasciare
e spostarci verso Byblos (Gebeil) a 35 km a nord di Beirut perché la
situazione era diventata molto difficile soprattutto per gli Occidentali e i
dipendenti delle ambasciate. Ero addetta all'Istituto Italiano di cultura e mi
recavo al lavoro spesso a piedi facendomi una passeggiata di 15 – 20 minuti
oppure in taxi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
Quel giorno, la mattinata era iniziata quasi come
tutte le altre, il bello e intenso sole di Luglio e l’aria serena della
mattinata ancora non appesantita dall'umidità del mare, facevano sperare in una
giornata tranquilla senza battaglie e senza particolari problemi di sicurezza.
Avevo lasciato casa verso le otto del mattino per recarmi in ufficio (all'Istituto Italiano di Cultura) mentre mia figlia era rimasta sola; a quell'epoca aveva all'incirca 14 anni, più o meno. Gli altri componenti della mia famiglia, mio
marito e i miei 3 figli maschi, erano in Italia per diverse ragioni.<br />
Non mi
ricordo più, quel giorno, chi era contro chi, mi ricordo soltanto che da
qualche tempo ormai i numerosi partiti e partitini che si dividevano il
territorio di Beirut Ovest cercavano poco a poco di cacciarsi l’uno l’altro
dalla città. Finalmente sembrava che quel giorno avessero deciso di concedersi
una giornata di pausa.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
La giornata dunque si svolgeva tranquillamente, all'Istituto Italiano di Cultura non c’erano studenti dato che le lezioni di
lingua italiana erano terminate, mentre quelli che volevano studiare in Italia
avevano già lasciato il Libano da qualche settimana. Improvvisamente, verso le
undici iniziamo a sentire i rumori caratteristici dei combattimenti.
Colpi di mitragliatori, qualche lontana esplosione che diventavano sempre più
forti e più vicini, voci concitate provenienti dalla strada e i clacson delle
auto. Dopo avere analizzato la situazione insieme alle colleghe e ai colleghi
dell’Istituto e aver discusso sul da farsi (rientrare immediatamente a casa o
aspettare per capire di cosa si trattasse) avevamo deciso di rientrare a casa.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
La via Hamra , che era la via principale, una via
commerciale da attraversare per rientrare a casa, sembrava ancora
normale, i venditori ambulanti ancora agli angoli delle strade come quelli
delle sigarette di contrabbando, gli scambiatori di divise (dollari in
particolare) ed i vari commercianti stavano ancora portando avanti la loro
attività quotidiana. Camminando verso casa ad un certo momento iniziai a notare
che la strada si stava rapidamente svuotando e ad un tratto era calato un
silenzio impressionante. I commercianti erano scomparsi come per miracolo. A
mezzogiorno, questa via cosi caotica e piena di vita, era completamente svuotata
e questo non era normale. Continuando a camminare iniziai ad avere quella
sensazione tipica di pericolo. La situazione non era affatto normale, vuol dire
che i miliziani stavano per iniziare la battaglia da qualche parte intorno o
vicino a dove mi trovavo. Decisi di imboccare una strada secondaria parallela, ma
anche questa era vuota, anche se meno silenziosa; i colpi di mortaio
cominciavano a diventare sempre più forti e questo vuol dire che stanno cadendo
sempre più vicini, i combattimenti oltre a intensificarsi si stavano avvicinando
o meglio mi stavo avvicinando alla zona dei combattimenti. Non avevo più scelta
dovevo tornare a casa e quindi continuavo a camminare ma sempre più velocemente
però senza correre perché non sapevo cosa mi sarei aspettata di trovare alla
fine della strada.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
Finalmente stavo avvicinandomi ad un incrocio che
mi avrebbe riportata direttamente verso la strada per casa, ancora qualche
metro e inaspettatamente sento rumore di passi veloci dietro a me cosi mi
girai, una signora stava correndo, e dopo avermi gridato “run for your life
(fuggi per la tua salvezza)” si rifuggiò dentro una casa chiudendomi la porta
in faccia. Correre, ma dove? In tutti i casi ero più preoccupata per mia figlia
che avevo lasciata sola in casa, e non ci pensavo affatto di ritornare
indietro. Ad ogni esplosione mi sembrava di vedere la casa crollare, era ormai
vicina ma ancora non riuscivo a intravvederla; e il mio cuore saltava e mi sembrava
di sentire le grida di spavento di mia figlia. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
Finalmente riesco a raggiungere l’incrocio che
avrebbe dovuto riportarmi a casa. Ma mi era impossibile andare avanti perché i combattimenti sempre più pesanti si
stavano svolgendo proprio in quella strada. Mi fermai e mi nascosi dietro un
muro, ed ogni tanto sporgevo la testa per vedere cosa stesse succedendo. Ma non
si poteva vedere niente perché il fumo era denso e le esplosioni erano
accompagnate da urla di spavento. Ripresi a camminare prendendo altre vie
parallele ma avevo la testa cosi fuori dal mondo che non avevo più idea di dove
stessi andando. Non riconoscevo più la strada ne` i palazzi, anche se mi
rendevo conto che questa era una strada che avevo già percorso varie volte nel
passato. I boati e le sparatorie erano sempre più forti e ancora più vicini.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
Finalmente mi trovo davanti a un palazzo che
conosco bene, dato che c’è il supermercato dove facevo la spesa durante le
giornate tranquille. Mi avvicino sperando di trovare una porta aperta, un posto
qualsiasi per nascondermi. Tutte le porte erano chiuse, tuttavia, vicino alla
porta principale, c’era della gente, allora mi precipito verso loro credendo
che fossero dei clienti in attesa dell’apertura del supermercato. Purtroppo
erano uomini armati, probabilmente appartenenti ad una delle fazioni in lotta.
Il loro capo si avvicina e mi dice bruscamente in arabo: ”Signora non è il
posto adatto per lei, stiamo combattendo andatevene da un’altra parte”, “andare
dove? La mia casa è lì di fronte al di là di questi palazzi e non so dove
andarmene!”. Un giovane miliziano ha pietà di me e prega il suo capo:”
lasciatemi accompagnarla à casa sua”; “ma sei matto?” grida il capo “vuoi farla
morire con te?”. Comunque non mi disse più di andarmene via e mi lasciò
nascondermi dietro un piccolo muro. Non so quanto tempo sono rimasta cosi a
guardare i combattenti che sparavano e si spostavano, alcuni di loro si misero
in mezzo alla strada a gambe divaricate e si misero a saltare una o due volte
sul loro posto tenendo gli RPG sulle loro spalle e poi tiravano verso i loro
obiettivi che non riuscivo a vedere. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
Ad un certo punto il capo dei miliziani si ricorda
di me e mi dice in modo concitato “signora <i>khalas</i>
(basta) non potete più rimanere qui, tra poco si metteranno a rispondere al
nostro fuoco e questo avverrà in qualsiasi momento”, mi indica quindi delle
case dall'altra parte della strada “andate in una di queste case, sono occupate
da rifugiati e loro sicuramente vi daranno ospitalità”. Non potevo più
insistere e dopo averlo ringraziato scappo subito verso quelle case. I
rifugiati mi ricevettero con tutti gli onori e grande rispetto, e mi pregarono
di accomodarmi nel salotto, mentre la maggior parte della famiglia continuò a
nascondersi nel rifugio sotto casa, soltanto il capo famiglia si mise di fronte
a me per farmi compagnia. Il salotto aveva sicuramente conosciuto giorni
migliori, ora non c’erano vetri su nessuna delle quattro finestre e le
pallottole fischiavano davanti e intorno a noi (almeno era questa la mia
impressione). Mi accorsi che il capo famiglia è preoccupato quanto me, allora
lo pregai di dimenticare una volta per tutte le buone regole dell’ospitalità
libanese e di lasciarmi scendere con gli altri nel rifugio. Con buon sollievo
suo scendemmo a nasconderci. Ormai era tardo pomeriggio, il sole era sul punto
di calare e la giornata si faceva più scura quando a poco a poco iniziai a
sentire che i colpi si facevano più lontani e meno forti, era il segno che la
battaglia si era spostata verso zone più lontane. Il capo famiglia che mi aveva
accolta cosi gentilmente mi disse: “Signora è il momento di rientrare, venite
che vi indico la strada”. Penso che lo fece coscienziosamente ed io ero cosi
felice di potere ritornare a casa ed avevo una tale furia che lo ringraziai e
scappai senza capire una sola parola delle sue indicazioni. Presi per sbaglio
la direzione opposta a quella di casa e per fortuna, un amico di famiglia che
abitava in zona mi vede dalla sua finestra, mi chiama e mi dice: “ma dove vai?
Vuoi ancora combattere o vuoi andare a casa?”. Con sollievo mi faccio indicare
la direzione esatta e questa volta, finalmente, potei arrivare a casa. Giunta a
casa, non riuscì a credere ai miei occhi ma era ancora intatta e tranquilla, mia
figlia mi ricevette per strada; aveva passato tutto il tempo dai nostri vicini
ed era tranquilla e serena. Finalmente la sera è calata, e la mia giornata cosi`
diversa dalle altre terminava fortunatamente bene.<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>Questo articolo era stato scritto anni fa da mia madre in francese; io ho pensato solo a tradurlo e postarlo ..... </i></span> <o:p></o:p></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-19111569338103321412012-08-13T16:27:00.003+02:002012-08-13T16:27:56.855+02:00Curare un malato di tumore con l'aspirina: Il BAU del Governo Monti<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMMa7dZfe3UuvO17a6y3fbdnReBeOVTwrgbLFR1s-eRuzPWvqlU1_WRvRqUtsrswmO5viSUi3WWhAQq1vvBUl4LY739DSeMYythVpjxKfZT11peP-W1raTQjTec3HjAx7fHo-TybDZUg37/s1600/laspirina-come-prevenzione-L-m40mar.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMMa7dZfe3UuvO17a6y3fbdnReBeOVTwrgbLFR1s-eRuzPWvqlU1_WRvRqUtsrswmO5viSUi3WWhAQq1vvBUl4LY739DSeMYythVpjxKfZT11peP-W1raTQjTec3HjAx7fHo-TybDZUg37/s1600/laspirina-come-prevenzione-L-m40mar.JPG" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">Aspirina annerita</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="background: white; color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="IT" style="background: white; color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">A quanto pare i ministri
Passera e Grilli hanno scovato le soluzioni per riportare la
"crescita" in Italia. Vediamo in brevissimo quali sono questi piani:</span><span lang="IT" style="font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Sul Piano
energetico, secondo La Repubblica di stamattina: Passera è convinto che il suo
piano rimetterebbe in moto l'intera economia Italiana.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">- Alzare la
produzione petrolifera nazionale fino a raggiungere il 20% della domanda,
mediante la revisione dei limiti che tengono le trivelle oltre le 12 miglia
marine dalle coste italiane. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">- Via libera agli
investimenti sul gas, con la realizzazione di progetti di metanodotti
dall'Algeria e forte sostegno al "corridoio Sud" nell'Adriatico,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">- Portare avanti e
completare i progetti di 4 rigassificatori approvati o in costruzione<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Obiettivi da
raggiungere:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">- Abbassare i
costi dell'energia,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">- Ridurre le
importazioni di idrocarburi e attivare miliardi d'investimenti in
infrastrutture.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Risultati attesi:<br />
- Aumentare la disponibilità delle materie prime energetiche e stabilizzazione
del costo, <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">- Vantaggi
trasferiti alle imprese ed alle famiglie aumentando la concorrenza e quindi
mantenendo una pressione sui prezzi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">- la Borsa del gas
sarà potenziata e nel settore elettrico i bonus fiscali si concentreranno
sull'efficienza e la riduzione dei consumi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Ovviamente, con la
partenza del quinto conto energia sono previsti ulteriori tagli agli incentivi
per il fotovoltaico. A quanto pare, l'Italia ha raggiunto abbondantemente il
suo obiettivo del 20% imposto dalla direttiva europea 20-20-20. Secondo il
Ministro insieme all'autorità per l'energia stimano che 9 miliardi all'anno per
i prossimi 15 anni siano troppi in termini di spesa. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Il ministro Grilli
da parte sua punta sulle dismissioni immobiliari, sul taglio del personale (24
mila dipendenti pubblici dal prossimo autunno), oltre a qualche altra piccola
manovretta di riorganizzazione dell'amministrazione pubblica e le
privatizzazioni. L'obiettivo sperato è quello di abbattere il debito del 20%
(ossia portarlo dal 120% al 100%) in circa 5 anni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Il bello dei
quotidiani è che sanno come presentarti le cose. Le prime 7 pagine sono piene
di buoni propositi, programmi ambiziosi il tutto presentato in modo
ineccepibile con tanto di grafici e numeri. Peccato che spesso si tratta di
speculazioni al rialzo, per dire che dalla fine del 2013 le cose dovrebbero
andare meglio e che la "crescita" ripartirà. Girando la pagina ossia
superando la pagina 7, i segnali sono nettamente diversi. Gli squali della
finanza stanno ritirando i loro soldi dalle banche italiane, ora che il loro
compito di distruzione dei PIIGS è quasi completato sarebbe bene dirigersi
altrove e ripartire da capo. Alla fine l'obiettivo è chiuderla con
l'Euro. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Il premier Finlandese
non si fida, non crede nelle soluzioni proposte visto che dichiara "in
tempo di crisi i ricavi delle privatizzazioni sarebbero molto bassi", è e
rimane contro la concessione della licenza bancaria al fondo salva stati e
ritiene che sia sbagliato procedere ora alle dismissioni. Insomma segnali poco
incoraggianti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Personalmente non
ho niente contro Monti & Co. ritengo che almeno per ora sia molto
meglio di un Berlusconi & Co. oppure di un Bersani & Co. Sono sicuro
che non sarebbero capaci di trovare soluzioni migliori, anzi ho paura che
farebbero danni ancora peggiori di quelli che avevano combinato da 20 anni ad
oggi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Ritornando al
progetto Passera, penso che purtroppo i nostri tecnici (Ministro tecnico e suoi
segretari e consulenti tecnici) ancora non abbiano centrato i problemi. Per
prima cosa si analizza la situazione in base a quello che teoricamente potrebbe
comportare (maggiori investimenti = maggiore ricchezza = crescita), agli
investimenti e al eventuale (non necessariamente probabile) profitto non si
addizionano le esternalità che sono fortemente negative (inquinamento delle
terre, delle acque e dell'aria per causa delle trivellazioni), le improbabilità
(il fenomeno del Cigno Nero) che per il 99,99% non sono mai tenuti in
considerazione, il basso impatto sul benessere della popolazione in generale (è
risaputo che estrarre più petrolio non è una condizione necessaria e
sufficiente per un incremento del reddito delle popolazioni locali). Non si
calcolano gli incrementi nelle emissioni di CO2, sia per causa dell'aumento di
consumo di petrolio (per trivellare, trasportare, raffinare, ri - trasportare e
alla fine consumare) che del gas (costruzione dei rigassificatori, trasportare,
attuare i processi di gassificazione e o liquefazione, trasportare e consumare).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">Ancora non ho
capito bene l'impatto delle scelte del governo sulle Energie Rinnovabili, ma se
dovrei interpretare le dichiarazioni mi sembra di avere capito che visto che
abbiamo raggiunto gli obbiettivi Europei anche prima del 2020, possiamo ritenerci
soddisfatti e frenare questa pazzia che si chiama fotovoltaico, biomasse,
eolico insomma l'energia solare. Ovviamente di errori nel passato erano stati
fatti, ma è una scusa per fermare la sostenibilità energetica di un Paese? Non
sarebbe meglio puntare su una strategia più virtuosa basata su una
programmazione degli interventi che comporti alla fine (sparo a caso entro il
2020) al passaggio dalla dipendenza totale dai fossili a quella dal Solare? se
i soldi esistono per renderci ancora più schiavi dei fossili (petrolio, </span><st1:stockticker><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">GNL</span></st1:stockticker><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">, ecc.) perché non
renderli disponibili per una maggiore indipendenza puntando su un obiettivo (80
-90%??) fortemente raggiungibile in Italia entro il 2020?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: Arial; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: IT;">In sintesi i
nostri tecnici comparati ad oncologi starebbero curando il malato di cancro,
come al solito, con iniezioni di aspirina.<o:p></o:p></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-60162207704827343952012-08-09T08:28:00.000+02:002012-08-09T15:21:07.557+02:00La fine di ASPO Italia ed il suo Rinnovamento<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYRzGiEmfG7LEKezVpeG4GUsUeyzJsRngIoO65Qt8F5HVNrgG_WJzzxsIAhOAUwdsbG34rIKmzYVvt3KJjA-1tPAMNSN4ebn2ae67qHYJHqlx2ClUIJwFprIS0xgfbm6cdK2EAqYChIxT8/s1600/chair-in-the-desert.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYRzGiEmfG7LEKezVpeG4GUsUeyzJsRngIoO65Qt8F5HVNrgG_WJzzxsIAhOAUwdsbG34rIKmzYVvt3KJjA-1tPAMNSN4ebn2ae67qHYJHqlx2ClUIJwFprIS0xgfbm6cdK2EAqYChIxT8/s320/chair-in-the-desert.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="color: #222222; font-family: 'Times New Roman', serif;">(Sorgente foto:</span><span style="background-color: transparent; color: #222222; font-family: 'Times New Roman', serif; line-height: 115%;"> </span><span style="background-color: transparent; font-family: Calibri, sans-serif; line-height: 115%;"><a href="http://www.whoisbolaji.com/wp-content/uploads/2011/02/chair-in-the-desert.jpg">http://www.whoisbolaji.com/</a>
)</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Ugo Bardi fondatore di ASPO Italia, vede giusto quando dice che il compito
vero, inziale di ASPO Italia si è ormai esaurito. ASPO Italia, sezione italiana
dell'associazione scientifica ASPO (Association for the Study of Peak Oil) era
stata fondata più o meno nel 2005 con lo scopo principale di studiare le
dinamiche delle estrazioni e dei consumi del petrolio e del gas e le conseguenze
derivanti da tali attività sull’ambiente, l’ecologia, la salute umana; ma anche
sulle società moderne e meno moderne, e sulle loro rispettive economie. I
membri di ASPO Italia, in generale, si sono attivati durante questo ultimo
decennio per capire i fenomeni e cercare di proporre eventuali soluzioni di
mitigazione e di adattamento, ossia di sostenibilità e di resilienza.
Numerosissime proposte tecnico – politiche erano state sviluppate e presentate
ai decisori (amministratori e politici in generale) allo scopo di creare una
strada verso una società più sostenibile, capace di mantenere un certo livello
anche minimo di benessere, seguendo le indicazioni base uscite dagli scenari
dei modelli utilizzati nel rapporto “Limit To Growth” pubblicato nel 1972 (e
revisionato durante gli anni successivi) dal Club di Roma.</span><o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La strada non è stata facile e questo come ASPO Italia lo sapevamo.
Tuttavia grazie al lavoro di molti, sono però stati raggiunti risultati
incredibili. Basta pensare che fino al 2002 - 2003, le fonti rinnovabili
rappresentavano circa il 25% della produzione energetica Italiana (18% nel
2000) mentre è proprio grazie all’attività delle associazioni ambientaliste, di
molti iscritti al partito dei Verdi Italiani e in particolare/soprattutto
all’attività iniziale dei membri fondatori di ASPO Italia, il Paese, malgrado
le vicissitudini delle lobby e della maggior parte dei partiti Italiani, ha
visto le Rinnovabili crescere raggiungendo il record di +25.974 GWh rispetto al
2000 (fonte, Silvia Morelli del GSE).</span><o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Non solo, ASPO Italia, durante il periodo 2004 – 2010 si è mossa anche sui
fronti della gestione dei rifiuti quando l’allora presidente di ASPO Italia
(Ugo Bardi), partecipò alla “Commissione Interministeriale (Ambiente e
Industria) per le Migliori Tecnologie di Gestione e Smaltimento dei Rifiuti”
sviluppando </span><span style="background-color: white; font-family: 'Times New Roman', serif;">nel 2007, </span><span style="background-color: white; font-family: "Times New Roman","serif";">insieme ai suoi colleghi della commissione, un documento completo per una gestione virtuosa di una
risorsa che tutti chiamano rifiuti ma che effettivamente per come le cose si
sono evolute oggi, non posso che essere considerate come Risorse per il futuro.
Oltre ai rifiuti, ASPO Italia aveva sostenuto, sempre durante lo stesso
periodo, il retrofit elettrico (fiat 500, ad opera dell'associazione Euro Zev </span><a href="http://www.eurozev.org/">http://www.eurozev.org/</a>) <span style="background-color: white; font-family: "Times New Roman","serif";">ed in parallelo, la ideazione del progetto
RAMSES (finanziato completamente dalla Unione Europea, www.ec-ramses.net) per lo sviluppo del primo veicolo completamente elettrico per
l’agricoltura. Non solo ASPO Italia attraverso uno dei suoi noti soci ha contribuito alla produzione del primo prototipo di "sistema di produzione di energia elettrica mediante lo sfruttamento dei venti di alta quota" o KITEGEN </span><a href="http://www.liquida.it/kitegen/" style="background-color: white;">http://www.liquida.it/kitegen/</a> .</div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; font-family: "Times New Roman","serif";">I campi di attività di ASPO sono sempre stati ampi e variegati,
dalla divulgazione tecnico scientifica, alla formazione, alla pubblicazione di
documenti e articoli (sia nel sito dell’Associazione </span><a href="http://www.aspoitalia.it/" style="background-color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">www.aspoitalia.it</span></a><span style="background-color: white; font-family: "Times New Roman","serif";"> che nei suoi due blog
</span><a href="http://aspoitalia.wordpress.com/" style="background-color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">http://aspoitalia.wordpress.com/</span></a><span style="background-color: white; font-family: "Times New Roman","serif";"> e </span><a href="http://www.aspoitalia.it/blog/nte/" style="background-color: white;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">http://www.aspoitalia.it/blog/nte/</span></a><span style="background-color: white; font-family: "Times New Roman","serif";">, dove vi si
trovano i migliori contributi tecnici, scientifici, ambientali, sociali,
politici ed economici dei vari soci ma anche di non soci ma simpatizzanti). </span></div>
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Purtroppo, e lo scrivo di malincuore, non basta e non basterà. Intanto la
situazione si è deteriorata, a tutti i livelli. La politica è completamente
assente da quasi 20 anni, e se ha avuto qualche cenno di presenza era solo per
tirare fuori delle decisioni che sono sempre andate nel senso contrario alla sostenibilità;
le maggiori linee guida o anzi le migliori burlesque dei politici sono state
quelle di portare avanti gli interessi del mondo della finanza, degli
immobiliaristi e dei cementificatori, delle lobby del petrolio, del gas. Molto
tempo e molti soldi sono stati sprecati con le politiche che hanno favorito gli
inceneritori (chiamandoli per eufemismo termovalorizzatori), le centrali
nucleari, la produzione delle auto convenzionali a combustione (chiamate Euro
2, 3, 4, ecc…), snobbando completamente qualsiasi soluzione alternativa. Sono
state favorite le politiche delle cosiddette grandi – opere, l’espansione
urbanistica selvaggia con le conseguenti bolle immobiliari (vedi la Spagna), la
corruzione finanziaria – politica, la distruzione dell’ambiente, degli ecosistemi, della biodiversità, e l’inizio
della fine delle risorse in generale. </span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Questa perdita di tempo potrebbe, forse,
diventare fatale non solo per le prossime generazioni ma anche per quelle
attuali compresa la nostra.</span><o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";">I problemi che abbiamo affrontato come associazione erano troppi e
rimangono i soliti, con l’aggravante che oggi sono peggiorati in maniera
esponenziale. Per chi riesce a immaginarsi il sistema Terra nella sua
complessità, e per chi tenta di seguire i percorsi delle varie crisi in atto,
si renderà conto che ormai siamo molto al di là della fase di allarme, e che
abbiamo superato abbondantemente il punto di non ritorno: siamo in completo
deficit ecologico, climatico, umano, ed economico (siamo in Overshoot): La domanda di risorse è
talmente superiore ai fabbisogni quotidiani della attuale popolazione mondiale
e delle sue società iper-consumistiche che ci vorrebbero almeno 1,5 – 2 pianeti
simili al nostro per essere soddisfatta. E se le cose, nel breve o medio
periodo, dovessero continuare ce ne vorrebbero forse più di 5 pianeti Terra. </span><o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Penso che ormai sia insufficiente se non riduttivo continuare a
parlare di petrolio, gas, energie rinnovabili. Il pericolo invece è molto più
ampio e la sua ampiezza sarà la risultante dell’azione di tre problemi
fondamentali:</span>.</div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; font-family: 'Times New Roman', serif; text-indent: -18pt;">a- La continua crescita della popolazione, in particolare nelle aree
considerate ad economia emergente (Cina, India, Pakistan) ma anche in quelli ad economia meno emergente (Nord Africa, e Africa Saheliana in particolare, ed il
Medio Oriente con Gaza, Iran, Libano, e ovunque il fattore umano inteso come
numero di persone è considerato un arma per le prossime guerre settarie o di
cosiddetta liberazione);</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;">b- I Cambiamenti Climatici ed in particolare il Riscaldamento Globale,
fenomeno negato da troppi ma che si sta manifestando in questo 2012 con inverni estremamente rigidi e estati fortemente bollenti, il cui fenomeno più
inquietante è la siccità diffusa superiore a quella del 2003, e le cui
conseguenze economiche e di sicurezza alimentare mondiale si sentiranno
soltanto </span><span style="font-family: Times New Roman, serif;">nell'anno</span><span style="font-family: Times New Roman, serif;"> a venire.</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="background-color: white; font-family: 'Times New Roman', serif; text-indent: -18pt;">c- </span><span style="background-color: white; font-family: 'Times New Roman', serif; text-indent: -18pt;">La crisi finanziaria – economica, che è conseguenza non soltanto dei
comportamenti demenziali delle banche e assicurazioni, del mondo della finanza,
della cecità totale e stupidità dei politici stessi. Ma soprattutto per chi
ancora non lo ha capito, è una prima conseguenza amara dell’esaurimento delle
risorse (energetiche, minerarie, idriche, e alimentari).</span></div>
</div>
<div class="MsoListParagraph" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Dunque, iIl problema oggi non è il ritorno ad una società e ad un pensiero comunista (come qualcuno ancra si auspica) che
alla fine ha dimostrato il proprio fallimento, e nemmeno quello di proporre un
pensiero ambientalista idealista e puro; il problema è cercare di trovare una nuova strada per arginare
l'aggressività e gli effetti nefasti del capitalismo selvaggio del quale troppi
regimi anche dichiaratamente comunisti, oggi, ne fanno ampiamente parte e ne
godono degli effetti. Non basta più dire alle persone che il petrolio ormai è
in esaurimento, ma va raccontata tutta la storia e questa storia purtroppo è e
sarà segnata da catastrofi (tra l’altro già in corso). </span><o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; line-height: 115%;">A questo punto credo che sia
tempo di proporre qualcosa di nuovo, di continuare a cercare le migliori
soluzioni che dovrebbero servire i pochi fortunati (rispetto ai 7 miliardi e
passa di esseri umani) a capire come adattarsi ai cambiamenti e come mitigare
gli effetti disastrosi di questi cambiamenti. Questa è la sfida del
futuro, questo è quello che io riesco a vedere come strada principale per
potere creare una certa resilienza per le generazioni future. </span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; line-height: 115%;"><br /></span>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; line-height: 115%;">Toufic El Asmar</span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; line-height: 115%;">Vice Presidente dimissionario di </span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; line-height: 115%;">ASPO Italia</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-63524331572637069022012-07-25T18:14:00.004+02:002012-07-25T18:15:22.182+02:00Immaginarsi il futuro con OttimismoCome mi immagino il futuro rimanendo ottimista ... dal sito The Next project<br />
<br />
<br />
<a href="http://www.nextproject.it/intervista.asp?id=18" rel="nofollow nofollow" style="color: #3b5998; cursor: pointer; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 17px; text-align: left; text-decoration: none;" target="_blank">http://www.nextproject.it/<wbr></wbr><span class="word_break" style="display: inline-block;"></span>intervista.asp?id=18</a>
<br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-40505120559158716522012-03-31T02:36:00.000+02:002012-03-31T02:36:14.243+02:00Quando il dialogo tra le religioni è possibile ...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4ymuJPPBBr-lPkA064pnW1yKvRXig7IN47t4Kn18qHc2Dm-XQtB8qjskLBEciDHbjU3YhfvVB_F6jZHBwdqXcDQTo_F9HO2yLJAHzHA4Gkx6Dhyphenhyphen__EchyphenhyphenTUGq3S14kBq1lpsZNJdQT5xC/s1600/12_Ges%C3%B9+Ebreo,2011.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4ymuJPPBBr-lPkA064pnW1yKvRXig7IN47t4Kn18qHc2Dm-XQtB8qjskLBEciDHbjU3YhfvVB_F6jZHBwdqXcDQTo_F9HO2yLJAHzHA4Gkx6Dhyphenhyphen__EchyphenhyphenTUGq3S14kBq1lpsZNJdQT5xC/s320/12_Ges%C3%B9+Ebreo,2011.gif" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">Dal sito: http://nuke.francescocorso.it/Opere/Ges%C3%B9ebreo2011/tabid/498/Default.aspx</span></div>
<div>
</div>
<div>
Questa mail era stata inviata qualche sera fa al sito http://www.ebraismoecristianesimo.it/ </div>
<div>
<br /></div>
<div>
<i>Buonasera, stasera la comunità ebraica sta festeggiando il Shabat,
in questa occasione ho voluto ascoltare il Shemaa Israel e mi sono
imbattuto nel vostro sito. Bellissimo il proposito, bellissima l'idea e
bello il sito. Io sono un cristiano maronita (libanese), ho sempre avuto
un grande affetto per i miei fratelli maggiori, gli Ebrei. Penso che
noi cosidetti cristiani, siamo fondamentalmente almeno teologicamente
Ebrei. L' altro giorno parlando con un amico di religione ebraica, lui
disse "Gesù è un uomo ebreo" la cosa non mi aveva per niente scioccato
anzi sono rimasto favorevolmente colpito. Mi piace quello che avete
scritto all'inizio su Gesù (Yeshuac): "<b>non sta a noi decidere sul fatto
se Gesù fosse un uomo o Dio fattosi uomo, ciò spetta eventualmente a
Dio</b>". Ciò è assolutamente vero, se noi umani lasciassimo a Dio di
decidere sulle cose del Cielo e pensassimo soltanto a fare ciò che lui
ci ha chiesto di applicare nel Deuteronomio, forse oggi il mondo avrebbe
risparmiato tanti dolori e tante morti.</i></div>
<div>
<i> </i></div>
<div>
<i>Dentro di me mi sento Cristiano ma anche Ebreo e ho simpatia per
quella parte buona dell'Islam. Penso che Gesù nel suo comandarci
nell'amarci gli uni gli altri, intendeva proprio quello che voi stessi
avete scritto. </i></div>
<div>
<i>Personalmente non posso sentirmi colpevole del dolore e del male
che è stato compiuto da sedicenti cristiani, esseri umani che portavano
la tunica e che la usavano per scaricare odio, rancore, sadismo su
tutta una popolazione. </i></div>
<div>
<i> </i></div>
<div>
<i>Anche io mi auguro la fine dei mali nei vostri confronti e l'amore
fraterno tra Ebrei e Cristiani e spero anche nel futuro con i musulmani
stessi (ma questa qua è ancora un altra faccenda) .... Un augurio di un
sereno Shabbat e (tra un paio di settimane) un buon e dolce Pesach.</i></div>
<div>
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Risposta della redazione del sito:</div>
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<i>Il nostro sito ti ringrazia per le belle parole che condividiamo, con
l'augurio che la realtà possa corrispondere ai nostri intenti.<br />
Con i migliori auguri per le prossime festività<br />
La redazione. </i></div>
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</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-35263680389381895902012-02-10T18:31:00.000+01:002012-02-10T18:31:41.631+01:00IL SOGNO EUROPEO INFRANTO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWdqxbSK6qdKWNeS8mHQI8zRmGRYN06hyphenhyphenuTx4NP5ue0HHID7gA3BvWQ-Ym1P0EDtVtSa8JfhyphenhyphenNgi3wDZxCm8FReuvhtVLge0_cNNtWlbvMrG1bSwmB_3kjQSgw4l_vZPtmwkwC6oEn3eam/s1600/Europa+Crisis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWdqxbSK6qdKWNeS8mHQI8zRmGRYN06hyphenhyphenuTx4NP5ue0HHID7gA3BvWQ-Ym1P0EDtVtSa8JfhyphenhyphenNgi3wDZxCm8FReuvhtVLge0_cNNtWlbvMrG1bSwmB_3kjQSgw4l_vZPtmwkwC6oEn3eam/s320/Europa+Crisis.jpg" width="320" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"><span style="font-size: x-small;">Post scritto da Daniela e pbblicato su http://blog-condiviso.blogspot.com/2012/02/il-sogno-europeo-infranto.html </span> </span></div><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">I sogni collettivi più rilevanti dell’Occidente sprecone, razzista e autoreferenziale sono quello “americano” e quello “europeo”.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">E’ necessario vederli appaiati per distinguerli e capire se il fallimento di uno (sogno americano) non abbia inficiato ed eroso la possibilità dell’altro (sogno europeo) di realizzarsi.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Il sogno americano è quello dei Padri Pellegrini sbarcati a Plymouth Rock nel 1620, felici di essere sfuggiti all’oppressione religiosa in Europa. Il loro capo spirituale, John Winthrop, mettendo piede nel “Nuovo Mondo” autoproclamò quel risibile numero di persone “il popolo eletto”. Erano lì per sottomettere la Natura con la forza del loro credo religioso. Ancora adesso il credo religioso è interconnesso alle vicende politiche, gli U.S.A. mettono Dio sulle monete (In God We Trust) e fondano campagne elettorali sul senso religioso: alcuni di loro sono creazionisti, per questi la Terra ha 12.000 anni come la somma di tutti quelli che sono citati nella Bibbia. Ai Padri Pellegrini della salvezza dell’anima si aggiunse, nell’era industriale, con Benjamin Franklin, la potente fiducia nei propri mezzi, per emanciparsi e diventare ricchi e di successo, unica modalità questa per raggiungere la Felicità che gli U.S.A. hanno nella loro Carta dei Diritti. </span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Fede e Perseveranza sono dunque le caratteristiche del primo sogno americano che passato al secondo stadio è miseramente fallito nel turbocapitalismo del “tutto e subito”. L’etica del lavoro frankliniana si ritrova in una nazione immersa nella cultura consumistica della gratificazione immediata, senza sforzi e senza merito. La pubblicità convince che si può essere felici solo se si ottengono una infinità di beni materiali, anche facendo debiti e magari facendo soldi con il gioco d’azzardo e i reality show. Il debito è non solo finanziario, ma anche di cultura e di etica.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Noi europei abbiamo voluto imitare il “sogno americano”. Film, musica, moda. E poco importava se, intrecciati nel sogno americano, c’erano il razzismo e la povertà, figli dell’eccesso di individualismo liberista che domina la società americana. Solo il mercato può regolare i rapporti tra i cittadini, nessuna idea di moderazione da parte dello Stato, ma è proprio questo che ha determinato il declino un Paese pieno di risorse naturali, di spazio e per di più con una lingua comune.</span><br />
<br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: 130%;"><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">L’Unificazione Europea è il sogno europeo.</span></span></div><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Un sogno basato su principi diversi da quelli americani, perseguiti con metodi ancora più diversi. L’Europa non ha una lingua comune, anche se comuni sono le radici delle lingue europee, è composta da Stati di diversa dimensione, diverso livello di ricchezza ed equilibri sociali e diverse organizzazioni politiche. Ma il patrimonio spirituale e morale europeo di cui parla la <a href="http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2010:083:0389:0403:IT:PDF">Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea</a> </span><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">fa si che i due sogni siano quasi opposti.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Tanto il sogno americano è individualista e spinto, dalla presunta onnipotenza del singolo, alla conquista illimitata e al successo personale, tanto il sogno europeo punta alla coesione, all’inclusione, allo sviluppo sostenibile, facendo entrare il principio dell’uso della risorsa Ambiente in modo equilibrato anche nella carta dei Diritti.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">La Carta dei Diritti Fondamentali comprende un preambolo introduttivo, dove precisa che si rende necessario rafforzare la tutela dei diritti fondamentali rendendoli scritti in una Carta, a cui seguono cinquantaquattro articoli, suddivisi in sette titoli come segue:</span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">• Titolo I: dignità (dignità umana, diritto alla vita, diritto all'integrità della persona, proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, proibizione della schiavitù e del lavoro forzato); </span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">• Titolo II: libertà (diritto alla libertà e alla sicurezza, rispetto della vita privata e della vita familiare, protezione dei dati di carattere personale, diritto di sposarsi e di costituire una famiglia, libertà di pensiero, di coscienza e di religione, libertà di espressione e d’informazione, libertà di riunione e di associazione, libertà delle arti e delle scienze, diritto all'istruzione, libertà professionale e diritto di lavorare, libertà d'impresa, diritto di proprietà, diritto di asilo, protezione in caso di allontanamento, di espulsione e di estradizione); </span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">• Titolo III: uguaglianza (uguaglianza davanti alla legge, non discriminazione, diversità culturale, religiose e linguistica, parità tra uomini e donne, diritti del bambino, diritti degli anziani, inserimento dei disabili); </span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">• Titolo IV: solidarietà (diritto dei lavoratori all'informazione e alla consultazione nell'ambito dell'impresa, diritto di negoziazione e di azioni collettive, diritto di accesso ai servizi di collocamento, tutela in caso di licenziamento ingiustificato, condizioni di lavoro giuste ed eque, divieto del lavoro minorile e protezione dei giovani sul luogo di lavoro, vita familiare e vita professionale, sicurezza sociale e assistenza sociale, protezione della salute, accesso ai servizi d’interesse economico generale, tutela dell'ambiente, protezione dei consumatori); </span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">• Titolo V: cittadinanza (diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo e alle elezioni comunali, diritto ad una buona amministrazione, diritto d'accesso ai documenti, Mediatore europeo, diritto di petizione, libertà di circolazione e di soggiorno, tutela diplomatica e consolare); </span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">• Titolo VI: giustizia (diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale, presunzione di innocenza e diritti della difesa, principi della legalità e della proporzionalità dei reati e delle pene, diritto di non essere giudicato o punito due volte per lo stesso reato); </span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">• Titolo VII: disposizioni generali che riguardano le modalità di interpretazione e di applicazione della carta medesima.</span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">L’attuale Carta dei Diritti Fondamentali dell’unione Europea è entrata in vigore con la ratifica del <a href="http://bookshop.europa.eu/it/gazzetta-ufficiale-dell-unione-europea-c-306-17.12.2007-pbFXAC07306/">Trattato di Lisbona</a> (Legge 2 agosto 2008, n. 130 pubblicata in G.U. 8 agosto 2008)</span>. <span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Anche il Trattato di Lisbona riporta i Diritti Fondamentali scritti nella Carta. L’articolo 1 bis recita:</span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-style: italic; font-weight: bold;">L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.</span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Diritti universali, laici e completamente condivisibili.</span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">All’articolo 2 un altro esemplare elenco di principi:</span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-style: italic; font-weight: bold;">L'Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Dunque cooperazione, collettività delle azioni sociali e con valori economici basati sulla qualità dell’ambiente e della vita dei singoli. Il tutto parrebbe proiettato verso una società con economia stazionaria e senza ambizioni di potere sul globo come fuoriesce dalle parole e dalle intenzioni degli U.S.A. Non un corpo unico ma un insieme di corpi da mettere a sistema, da organizzare a rete, per il benessere complessivo del Pianeta.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Ma il sogno europeo sta deludendo innanzitutto i suoi cittadini e si infrangendo sugli stessi scogli che hanno determinato l’arenarsi del sogno americano: i danni provocati dall’azione sfrenata del mercato economico e finanziario.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Il liberismo e il neoliberismo hanno pervaso anche le politiche europee, seppure con modalità diverse. In Europa il concetto socialdemocratico dell’equilibrio statale sulle forze del mercato ha sicuramente impattato sulla possibilità di manovra delle succitate forze, che tuttavia sono riuscite ugualmente a contagiare i meccanismi dei bilanci dei singoli Stati europei. Le agenzie di Rating (tutte americane) hanno giocato e stanno giocando con i bilanci degli stati europei attaccando innanzitutto i PIIGS.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Un momento duro, dove l’Europa avrebbe dovuto agire come un sol corpo, e invece ha mostrato l’aspetto aggressivo ed egoista dei suoi membri più ricchi e potenti, quali Francia e soprattutto Germania, già accusati da tempo dagli altri membri di costruire Protocolli e Trattati a loro esclusivo beneficio e consumo e poi di non seguirli se necessario (<a href="http://www.telegraph.co.uk/finance/financialcrisis/9046875/The-great-EU-conjuring-trick.html">il limite del 3% del PIL per il deficit dei conti pubblici</a>). Mostra particolare egoismo la Germania, troppo grossa per stare in Europa e troppo piccola per uscirne. Non accetta di dover pagare il debito degli altri paesi europei sconsiderati, un debito a cui a contribuito la Germania stessa con una feroce azione di esportazione, una Germania che impone rientri di bilancio pubblici rigidi e recessivi, e siccome non potrà vendere nulla in una Europa immiserita dalla sua stessa politica economica, ecco che si deve rivolgersi ai BRICS, come la <a href="http://www.agichina24.it/notiziario-cina/notizie/201202021644-cro-rt10225-faz_cina_primo_partner_commerciale_della_germania">Cina</a></span><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"> o il <a href="http://www.linkiesta.it/germania-america-del-sud">Sudamerica</a>.</span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">B.A.U. tedesco, e recessione europea stanno portando la Grecia sull’orlo della disperazione. La Grecia ha sicuramente colpe (bilanci non chiari, falsificazioni, evasione fiscale, poco rispetto di regole e leggi), come le hanno tutti i PIIGS, Italia compresa.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Ma la mancata coesione e difesa della dimensione umana da parte dell’Unione europea in un momento di crisi come questo è segno palese che il SOGNO EUROPEO SI E’ INFRANTO.</span><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">In Grecia, i diritti fondamentali così ben espressi e specificati nella Carta dei Diritti Fondamentali e ribaditi nei primi articoli del lunghissimo Trattato di Lisbona, che ribadisce il nostro essere una unica comunità con uguali diritti e doveri e obbligo di reciproco aiuto tra Stati, ebbene quei diritti sono attualmente calpestati in nome del dio mercato. In nome del B.A.U. che penetra nel concetto di sviluppo sostenibile perché questo concetto, dice Latouche, è un ossimoro. Nessun SVILUPPO potrà mai essere sostenibile. Poca differenza con il sogno americano che, precedente per migliore fortuna a quello europeo, non parla mai di sostenibilità mentre quello europeo infarcisce di questo principio tutti i suoi documenti ma con il fine di aumentare concorrenza e competitività delle imprese e del mercato (seppure interno).</span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">La Patria dell’Europa, l’origine della cultura occidentale, è in pieno collasso economico e finanziario, e i <a href="http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=6765">suoi cittadini stanno morendo di inedia e di disperazione</a>.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Gli altri cittadini europei, e <a href="http://www.helium.com/items/2279231-poverty-forces-greek-parents-to-abandon-their-children">non solo europei</a></span> <span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">dovrebbero guardare con timore al precipizio greco, perché la terapia d’urto fornita alla Grecia dalla BCE e dal FMI era sbagliata, irreale, inefficace e come si può notare dal risultato, anche controproducente (un debito greco passato dall’iniziale “turpe” 120% all’attuale “folle” 160% in pochissimo tempo e adesso deve tornare al “turpe” 120%). E sono le stesse misure di Monti e di tutti i paesi europei che ancora pensano alla “crescita” come soluzione di tutti i mali.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">L’unica cosa che cresce è la disperazione e la paura, e il passo successivo è spesso una rivolta, o una guerra.</span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Ma intanto facciamo finta che vada tutto bene, anzi perché non ascoltare presso i nostri media le voci affabulatrici e affascinanti dei <span style="font-style: italic;">“grandi economisti filo americani”</span> che sentenziano “<span style="font-style: italic;">fa bene il governo greco a licenziare i dipendenti pubblici”</span>, oppure <span style="font-style: italic;">“si alla riduzione dello stipendio, all’aumento di ore da lavorare gratis”</span>, come se niente fosse. </span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Greci cattivi e spreconi, dovete pagare pegno. Nulla a che fare con la coesione sociale e il diritto alla dignità umana della Carta dei Diritti Fondamentali d’Europa.</span><br />
<br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><div style="text-align: center;"><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"><span style="font-size: 130%;">La Grecia non fa più parte dell’Europa e il sogno europeo si è infranto.</span></span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"></span></div><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;"></span><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Il sogno Europeo si è infranto dal momento che i vari Paesi che formano i cosiddetti PIGS sono stati accettati a fare parte del Club chiamato Unione Economica Europea, il club dell’Euro, senza averne i requisiti minimi per farne parte. I conti Greci erano stati truccati e nascosti sia alla popolazione Greca che a quella Europea, eppure molti conoscevano la realtà. Ma non solo la cosi virtuosa Germania ad un certo punto si dimenticò di rispettare i parametri di Maastrich. </span><br style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;" /><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Certo ci hanno preso per il culo per troppo tempo, offrendoci il benessere assoluto “chiedi e ti sarà dato”. Qualcuno si è accorto della novità che circola in TV da qualche mese? Quella che vi farà guadagnare (rovinare) chissà quanti soldi, avete indovinato? <a href="http://www.youtube.com/watch?v=0EpPZFTiW58">Il Poker in TV</a> .</span><span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Intanto nella Unione Europea il numero dei disoccupati, senza tetto, poveri, malnutriti è in continua accesa, in alcune scuole elementari di Atene molti bimbi svenivano perché non mangiavano da giorni, padri di famiglia che si suicidano, mamme che si prostituiscono; la delinquenza spicciola (per intendersi scippi e furti in casa) è in crescita esponenziale. <a href="http://www.reuters.com/article/2012/02/09/us-greece-idUSTRE8120HI20120209">Una miscela esplosiva.</a> </span><br />
<span style="font-family: trebuchet ms; font-weight: bold;">Alexander Hamilton nato a Nevis, l’11 gennaio tra il 1755 e 1757 morto il 12 luglio 1804 è stato un politico, militare ed economista statunitense. Ritenuto uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti, fu il primo Segretario al Tesoro della nuova nazione americana. Da lui esce la battuta fortemente non Cristiana <span style="font-size: 130%;"><span style="font-style: italic;">“Inequality in condition is a necessary consequence of liberty”</span></span> ossia la condizione di disuguaglianza è la conseguenza necessaria della libertà. Ossia vuoi essere libero, allora sfrutta gli altri oppure rimani povero. Qualcun’altro cita <span style="font-size: 130%;"><span style="font-style: italic;">“Those who love God and their country don’t need a government public sector. They need and unrestricted private sector”</span></span> coloro che amano Dio e la Patria non hanno bisogno di un settore pubblico governativo. Hanno bisogno di un settore privato illimitatamente libero.</span><div align="JUSTIFY"><br />
</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-29433954243019968382011-12-20T22:45:00.000+01:002011-12-20T22:45:28.906+01:00Siamo cicale o formiche?<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Una delle cose più importanti che abbiamo imparato con ASPO è la preveggenza … Cassandra appunto. A tal proposito vi ripropongo due interventi miei che erano stati postati nel 2007 e successivamente nel 2008. Ho passato, durante questo tardo pomeriggio, almeno tre ore a leggere notizie sulla situazione economica e sociale in Grecia, mi ha colpito fortemente l’immagine seguente che ho prelevato dall’articolo che potete leggere al link seguente <a href="http://greece.greekreporter.com/2011/12/20/greeces-new-middle-class-homeless-hold-a-degree-and-a-laptop/"><span style="color: purple;">http://greece.greekreporter.com/2011/12/20/greeces-new-middle-class-homeless-hold-a-degree-and-a-laptop/</span></a> </span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-outline-level: 2; text-align: center;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;"><shapetype coordsize="21600,21600" filled="f" id="_x0000_t75" o:preferrelative="t" o:spt="75" path="m@4@5l@4@11@9@11@9@5xe" stroked="f"><stroke joinstyle="miter"></stroke><formulas><f eqn="if lineDrawn pixelLineWidth 0"></f><f eqn="sum @0 1 0"></f><f eqn="sum 0 0 @1"></f><f eqn="prod @2 1 2"></f><f eqn="prod @3 21600 pixelWidth"></f><f eqn="prod @3 21600 pixelHeight"></f><f eqn="sum @0 0 1"></f><f eqn="prod @6 1 2"></f><f eqn="prod @7 21600 pixelWidth"></f><f eqn="sum @8 21600 0"></f><f eqn="prod @7 21600 pixelHeight"></f><f eqn="sum @10 21600 0"></f></formulas><path gradientshapeok="t" o:connecttype="rect" o:extrusionok="f"></path><lock aspectratio="t" v:ext="edit"></lock></shapetype></span><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCInqsYb2NwDrUa5TYAFeFXqvCvppSKHXBMYB6ZN9MGy6RCWFNz-pWacuAWBVBhw-yomJe2NPowf0lPA1_Eh8sRVvvpfHew5LUTWD3l6F13CHp6b8ulm7uNB6GOKZOOuG2WSWdW6f3LpMe/s1600/syssitia1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCInqsYb2NwDrUa5TYAFeFXqvCvppSKHXBMYB6ZN9MGy6RCWFNz-pWacuAWBVBhw-yomJe2NPowf0lPA1_Eh8sRVvvpfHew5LUTWD3l6F13CHp6b8ulm7uNB6GOKZOOuG2WSWdW6f3LpMe/s320/syssitia1.jpg" width="320" /></a></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Questa immagine è potentissima a mio parere, I nuovi senza tetto che continuano ad usare i nuovi mezzi tecnologici di questi ultimi 15 anni. Uomini e donne laureati che avevano una vita, un benessere ed un lavoro promettenti che in pochissimi mesi si ritrovano per strada senza casa, macchina, vestiario decenti ma sempre con il portatile e l’IPhone a disposizione.</span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il primo post lo avevo pubblicato il 29 Marzo del 2007, dal titolo<a href="" name="2262703006428358768"></a> <b>Siamo Cicale o Formiche?</b></span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-outline-level: 2; text-align: justify;"><b><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="mso-spacerun: yes;"></span></span></b><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMjOHfGjGE9J8WY2_iL7gpBXAEPiLeCcJ6-UmQmQSuoysNo4NQ5alH-stWn62flEXr-W6dT1HC6T5NySHNb6RSUe9V2Ufy9EvzGiHJafBXYpCUH8DUdRj9ofl8Nmj_UZzozLM_hOW4CB4/s1600-h/formica.jpg"><span style="font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;"></span></a><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La cicala che imprudente</span></i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">tutta estate al sol cantò,</span></i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">provveduta di niente</span></i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">nell'inverno si trovò,</span></i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">senza più un granello e senza</span></i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">una mosca in la credenza.</span></i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Compri oggi e paghi quasi quando vuoi. E se non hai i soldi, che problema c’è? Esiste più di una soluzione per saldare il debito secondo le modalità più comode e vantaggiose. E’ questo il messaggio che sempre più frequentemente arriva nelle case degli italiani attraverso spot pubblicitari, maxi offerte e vendite promozionali messe in atto da ogni tipo di esercizio commerciale, dai grandi magazzini ai negozi di elettronica, dai mobilifici alle concessionarie di auto (<span style="mso-bidi-font-style: italic;">La Repubblica</span>).</span></i></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Stamattina su “Radio Anch’io” professori economisti, operatori finanziari, esperti del settore non hanno fatto altro che dire quanto sia positivo per l’economia indebitarsi, pagare tutto a rate, consumare, comprarsi qualsiasi cosa. Sembra che questo sia il metodo più moderno al mondo per aumentare i consumi e fare "girare" l'economia. Ma quando arriverà la crisi "post peak", quella che quasi nessuno si aspetta o alla quale quasi nessuno crede, che succederà? Come faranno tutte le persone indebitate con mutui ventennali o trentennali o addirittura quarantennali a pagare i propri </span></i><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">debiti? e le banche in periodo di crisi una volta pignorati gli appartamenti delle persone insolventi a chi li venderanno? Stiamo a vedere.</span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Due ASPISTI di peso commentarono questo post, ed anche loro espressero la loro forza preveggente: Il primo commento era di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Gianni Comorretto</b>, che scrive: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">“</i></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif";">Il problema del <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>sovraindebitamento</u></b> è già grave. E' difficile rendersi conto, soprattutto in un negozio di fronte all'acquisto "facile", che tante rate da 10 euro fan 2-300 euro, più il mutuo della macchina, magari quello della casa, che alla fine del mese non avanzano più se hai uno stipendio da 1000-1500 euro e una famiglia da mantenere. E si salta qualche rata, per finire in mano alle ditte di "recupero credito", gente con un pelo sullo stomaco da far paura, che ti caricano tutte le loro spese alla rata non pagata, ti portano via il pignorabile, o ti spingono a rivolgerti a strozzini. Situazioni assurde, per ora non frequentissime, ma basta poco, un po' di inflazione al 4%, un ulteriore calo del potere d'acquisto. Sono la gente che si vede facendo microcredito, gente che ha bisogno di poche centinaia di euro per pagare la rata ed uscire da questa spirale. Ma finché si leggono articoli come questi, difficile fare "educazione finanziaria". </span></i></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif";">A quanto pare: Azzeccato.</span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif";">L’altro commento era di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Franco Galvagno</b>, che scrive:”<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Su questo tema provo ad avanzare una previsione "ottimistica", tra le tante che possiamo ipotizzare: potrebbe il Peak Oil dare dei segni tangibili (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>forti e anche "dolorosi</u></b>") circa la non-attualità di certe strutture capitalistiche orientate alla "crescita ad ogni costo"? Questi segni potrebbero "aprire gli occhi" a chi oggi si indebita con facilità ... meglio tardi che mai!”</i>. </span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif";">A quanto pare molti occhi sono rimasti chiusi e lo sono tuttora.</span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif";">Dopo meno di un anno, esattamente il 16 Dicembre del 2008, nel pieno svolgimento della crisi del 2008, scrissi un secondo post dal titolo: <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">E la Cicala ce la farà?</b></span><b><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; text-transform: uppercase;"></span></b></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><a href="" name="5840799142691947662"></a><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La Cicala che imprudente</span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">tutta estate al sol cantò,<br />
provveduta di niente<br />
nell’inverno si trovò,<br />
senza più un granello e senza<br />
una mosca in la credenza.<br />
<br />
Affamata e piagnolosa<br />
va a cercar della Formica<br />
e le chiede qualche cosa,<br />
qualche cosa in cortesia<br />
per poter fino alla prossima<br />
primavera tirar via:<br />
promettendo per l’agosto,<br />
in coscienza l’animale,<br />
interessi e capitale.<br />
<br />
La Formica che ha il difetto<br />
di prestar malvolentieri,<br />
le dimanda chiaro e netto:<br />
- Che hai tu fatto fino a ieri?<br />
- Cara amica, a dire il giusto<br />
non ho fatto che cantare<br />
tutto il tempo. – Brava, ho gusto;<br />
balla adesso, se ti pare.<br />
</span><b><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">(Jean de La Fontaine)</span></i></b><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br />
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Da un bel po’ di tempo mi faccio sempre la stessa domanda “Nel periodo che andava dal 2003 al 2007 … i giornali, le TV, le radio … non hanno fatto altro che bucarmi il timpano informando dei grandi passi da giganti e dei grandi guadagni ottenuti dalla grande industria (FIAT, FERRARI, MASERATI, TELECOM, le Società Sportive, ENEL, ENI, ecc… ) si parlava di cifre enormi, di fatturati incredibilmente positivi. Tra l’altro mi ricordo che l’ultimo governo Berlusconi (cioè non quello attuale) era riuscito nella sua finanzia creativa a detassare gli utili delle grandi Industrie come quelle che avevo citato prima. Mi ricordo anche, che nel periodo 2005 – 2006, mentre giravo in macchina, la Toscana per lavoro, ascoltavo moltissimo la radio, e di tanto in tanto si parlava delle buone uscite, delle liquidazioni, delle pensioni con cifre a 6 zeri per gli Amministratori Delegati delle aziende pubbliche e private … RAI, ALITALIA …… </i>(salto un paragrafo) </span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Non voglio darmi del veggente, ma semplicemente mi chiedo “perché una persona semplicissima come me, non “informata sui fatti” come dovrebbero esserlo i governanti, i direttori generali, i finanzieri, e cosi via, ha intravisto un pericolo nel sistema e loro no?</span></i></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Coincidenza o no, oggi (20 Dicembre 2011) sui quotidiani nazionali si parlava delle difficoltà di Ferrari, Maserati ed altri grandi firme, di vendere i loro prodotti di lussi in Italia ed in Europa, e che queste grande imprese si salvano ancora grazie al mercato Asiatico.</span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br />
Sempre dal post del 2008: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Perché ieri la FIAT cantava e ballava per i grossi profitti e utili accumulati durante gli anni 2005, 2006 … i debiti in calo, i progetti di espansione e sviluppo … mentre oggi mette in cassa integrazione migliaia di persone? Dove sono finiti tutti i profitti? Come mai nessuno ha pensato ad una specie di cassa deposito di emergenza o qualcosa di simile (<span style="mso-bidi-font-style: italic;">provvista per l’inverno freddo</span>) per affrontare almeno in un primo momento la crisi senza dover mettere in pericolo il bene delle famiglie? e la stesa domanda me la pongo anche per tutti gli altri settori industriali, finanziari, energetici (ma quanto hanno guadagnato durante il periodo 2006-2007 quando il costo del barile di Petrolio cresceva costantemente?.</i></span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><br />
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Bene e allora potrei raccontare a miei figli la fiaba di La Fontaine in una altro modo:</i></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><br />
</div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><b><i><span style="color: red; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La Cicala cantava e ballava</span></i></b><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">FIAT: nel secondo trimestre 2006 il fatturato del Gruppo Fiat è cresciuto del 12,9% a 13,6 miliardi. Fiat Auto ha venduto nel primo semestre dell'anno oltre un milione di veicoli. Un risultato non più raggiunto dal 2001, con una crescita del 17,5% rispetto al primo semestre 2005. Nel secondo trimestre del 2006 "il significativo aumento dei volumi di vendita" ha consentito all'area Automobili di realizzare ricavi per 6,6 mld di euro, con una crescita del 18,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Nei primi sei mesi dell'anno l'area Automobili ha realizzato ricavi per 12,7 miliardi di euro, in aumento del 21% rispetto alla prima metà del 2005. Obiettivi rivisti al rialzo. Il Gruppo Fiat sulla base dei risultati raggiunti nel primo semestre 2006 e "pienamente in linea con gli obiettivi", conta di chiudere l'anno in modo più che ottimistico tanto da puntare "al rialzo degli obiettivi". Dunque il "tetto" della gestione ordinaria passa da 1,6 a 1,85 miliardi di euro (risultato della gestione ordinaria di Fiat Auto da 200 a 250 milioni di euro), il risultato netto da 700 a 800 milioni di euro (escludendo gli utili straordinari), l'indebitamento industriale di fine anno intorno ai 2 miliardi di euro. Confermati invece tutti gli altri obiettivi, compresi quelli per il 2007, ecc… ecc…<br />
TOYOTA: Dai risultati dell’ultimo trimestre 2005 che la casa giapponese sta aumentando sempre più fatturato e utili. Alcune cifre: l’utile netto ammonta a 397,6 miliardi di yen (2,79 miliardi di euro), pari al 34% in più rispetto all’anno precedente, ottenuto grazie alla debolezza dello yen e all’aumento delle vendite, e nonostante i costi degli attuali programmi di espansione. Utili operativi aumentati del 14% (482,2 miliardi), vendite mondiali cresciute del 7,7%, e pari a 1,98 milioni di unità, 14.000 in più rispetto al corrispondente trimestre 2004. Nel 2006 Toyota mette a segno nel secondo trimestre fiscale (luglio-settembre) un balzo record dell'utile netto del 34%, a 3,45 miliardi di dollari. Quanto all'utile operativo, si è involato del 44%, a 4,92 miliardi di dollari…..6 febbraio 2007: Toyota, boom sui mercati Usa ed Europa e utili record (+7,3%). Il gruppo automobilistico giapponese Toyota Motor ha registrato un utile netto record nel terzo trimestre 2006 grazie alle forti vendite in Nord America e Europa. L'utile netto è cresciuto del 7,3% a 426,8 miliardi di yen (2,75 mld di euro), rispetto allo stesso periodo 2005 mentre il fatturato è salito del 15,2% a 6.146,6 miliardi di yen (39,56 mld euro).</span></i></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">TELECOM: (2004 – 2005) I profitti operativi hanno raggiunto i 3.597 milioni di euro, il 9,6% in più rispetto ai corrispondenti sei mesi dell' anno scorso, mentre i ricavi si sono attestati a 15.222 milioni di euro, con un incremento dello 0,5% rispetto al 2003. Quanto al margine operativo lordo, il dato preliminare indica una crescita del 2,4%, a 7.087 milioni di euro. Comunque è altalenante dato che dipende da tante variabili: ………L'utile netto consolidato è sceso a 2.448 milioni, in calo del 18,8% rispetto al 2006, Eppure si legge “ … Il debito finanziario netto a fine 2007 è invece calato a 35,7 miliardi dai 37,3 di fine 2006 e 37,4 a fine settembre 2007</span></i></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-bidi-font-style: italic; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Senza dubbio i dati di sopra vanno aggiornati al 2011, ma che importanza ha, lo sappiamo tutti che il mercato dell’auto è ormai in crisi, gli Italia, i Spagnoli, gli Irlandesi, i Portoghesi, i Greci e tanti altri non hanno più soldi, siamo tutti fortemente indebitati, chi vorra mai comprarsi una macchina nuova? Beh di cicale ce ne sono ancora tante, e molti continuano a comprarsi l’auto ma sicuramente il trend è in diminuzione ed il settore è in crisi.</span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><b><i><span style="color: red; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La Cicala piange e si lamenta</span></i></b></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ottobre 2008: nei primi 10 mesi il calo delle immatricolazioni è stato del 5,4% a 12.852.387. In Italia, a ottobre, la flessione è risultata pari al 18,9% a 167.940 unità (-5,5% a settembre) e nei dieci mesi è arrivata a -12% a 1.879.165. Il gruppo Fiat ha venduto a ottobre 93.952 auto (-7,9%) … La casa torinese rispetto ai primi dieci mesi del 2007 ha venduto complessivamente il 3,2% in meno di vetture, con una quota di mercato che è salita di un decimo all'8% del totale. mentre Lancia (-6,6% a 99.266) e Alfa Romeo (-29,4% a 87.449) Nel solo mese di ottobre per il marchio Fiat -8,4%, per Lancia +6,9%, Alfa Romeo -15,7%, -30,8% gli altri marchi. Tutti i grandi gruppi hanno registrato segni negativi nel mese di ottobre con Vw a -7,6%, Psa -16,3%, Ford -11,9%, General Motors -25,2%, Renault -19,1%, Bmw -10,4%, Daimler -16,6%, Toyota -23,6%, Nissan -16,4%, Honda -25,7%.</span></i></div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><br />
</div><div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;"><b><i><span style="color: red; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">E a quale Formica si rivolgerà sta Cicala?</span></i></b><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></div><div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #222222; font-family: "Arial", "sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L’inverno si sta avvicinando ed il settore automobilistico intero (non solo le tre grandi di Detroit) potrebbero trovarsi “…..<span style="mso-bidi-font-style: italic;">senza più un granello e senza una mosca in la credenza</span>…” e allora ricorreranno dalla Formica (il contributore – lo Stato)” … <span style="mso-bidi-font-style: italic;">a chiedere qualche cosa, qualche cosa in cortesia per poter fino alla prossima primavera tirar via: promettendo per l’agosto, in coscienza l’animale, interessi e capitale</span>"….. Ma dobbiamo fidarci ancora?</span></i></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial", "sans-serif";">Ahimè oggi questo paragrafo riguarda tutti i settori economici, in particolar modo quello finanziario e quello immobiliare. Lo Stato non basta più, Greci, Portoghesi e Irlandesi intanto si sono rivolti ai grandi strozzini la troika ed il FMI …. Speriamo di non arrivare a quel livello.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Arial", "sans-serif";">Auguro a tutti voi un Natale sereno senza regali all’insegna della modestia simile a quella del festeggiato (Cristo) che nacque 2000 anni fa circa in una stalla o grotta (ha poco importanza) come l’ultimo dei poveri.</span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-34702865291578020262011-12-09T12:15:00.001+01:002011-12-09T12:22:08.742+01:00Un Racconto Personale: La Guerra del Libano e l’Analogia con il Post-Picco (2): Quali lezioni da capitalizzare?<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><span lang="IT" style="color: #1f497d; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;"> </span></b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIqkFckfzYqxYB4FXiUKSdUO1qOOBKfMKbVbEXDCzrXyZA_PZ8u7XVMk9he7KHe92a-E2O_puY-SvhZHsX2JjN7i0kA2ceV7tyowOyJI8dCTODU4VW5Us8FPXmYHnmvwnpvfKrbddnNdwy/s1600/pollution-710225.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="96" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIqkFckfzYqxYB4FXiUKSdUO1qOOBKfMKbVbEXDCzrXyZA_PZ8u7XVMk9he7KHe92a-E2O_puY-SvhZHsX2JjN7i0kA2ceV7tyowOyJI8dCTODU4VW5Us8FPXmYHnmvwnpvfKrbddnNdwy/s400/pollution-710225.jpg" width="400" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #1f497d; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;"></span></b><b><span lang="IT" style="color: #1f497d; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;"></span></b></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: center;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 8pt;">Source:
</span><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 8pt;"><a href="http://3ammanoushe.wordpress.com/author/meinlebanon/"><span lang="EN-US" style="color: windowtext;">3ammanoushe.wordpress.com/<wbr></wbr>author/meinlebanon/</span></a></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">Una delle analogie che mi vengono in mente è
l’attuale crisi finanziaria in corso dal 2008 e che ha raggiunto in questo fine
anno 2011 un livello piuttosto pericoloso per molte nazioni Europee,
influenzando altre nazioni extra europee più o meno solide e mettendo a
repentaglio l’esistenza stessa della moneta unica. Personalmente penso che
tutta questa storia sia dovuta principalmente ad un fattore strutturale rappresentato
dalle varie bolle che si sono create dal sistema capitalistico moderno
(immobiliare, credito al consumo, mutui), e dal superamento del picco del
petrolio ai quali si sommano di volta in volta diversi tipi di fattori
congiunturali. Credo poi (a torto o a ragione) che esiste anche una regia
internazionale che sta pilotando queste crisi, magari per raggiungere il
desiderato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">nuovo ordine mondiale</i><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7212796675801245545#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a>.
Secondo me, il Libano (come le altre nazioni che hanno vissuto o che stanno
sperimentando i tormenti di una guerra) può essere considerato un ottimo
esempio per tentare di capire cosa potrebbe succedere, quando una Nazione va in
default, cioè fallisce in tutti i sensi: politico, sociale, economico, ecc. e
come potrebbe uscirne alla fine. Perché, come si dice da noi “tutto ha una
fine”, penso che ci sia ancora uno spazio per rimanere ottimisti. Ovviamente
tutto dipende da come le cose si evolvono e si evolveranno, e dalla capacità di
ognuno di adattarsi e adeguarsi ai cambiamenti anche più drammatici. Molti ne
usciranno con le ossa rotte, altri rinnovati, altri ne trarranno vantaggi.</span></div>
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;">
<u><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">Una prima lezione da capitalizzare</span></u><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;"> è che non dobbiamo fidarci troppo della capacità dei politici locali per
risolvere una crisi, l’esperienza diretta dimostra che questi non ne sono
capaci per la semplice ragione che il primo ruolo di un politico è quello di
proteggere gli interessi di pochissimi privilegiati.</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">La lunghissima crisi libanese si era risolta da
se nel 2005, dopo che l’occupazione Siriana aveva raggiunto ormai il limite
delle sue capacità dissuasive e di controllo di una popolazione per la maggior
parte molto ostile; dopo che gli interessi mondiali si sono spostati altrove
(Iraq, Afghanistan, Pakistan, Iran). L’unico
fatto che aveva velocizzato il processo di ritiro dei Siriani e di cambiamento
radicale era stato l’assassinio di Rafik Hariri<a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7212796675801245545#_ftn2" name="_ftnref2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a> seguito
da un movimento popolare (la primavera libanese) tale da disorientare tutta la
classe politica libanese, siriana, israeliana e ovviamente statunitense. Il Libano
è uscito dalla fase più acuta della guerra soltanto grazie alla volontà della sua
meravigliosa popolazione (4 milioni di esseri umani) e la sua diaspora (tra 9 e
11 milioni di persone). Durante la guerra libanese (1975 – 1991) sono stati
colpiti duramente tutti i settori economici: finanziario (banche e borsa),
economico (mercati, commercio, trading, e turismo) e politico (strutture dello
stato, forze armate e di polizia). L’unico settore che non aveva conosciuto
guai seri era quello dell’immobiliare e della costruzione. Anche il settore
agricolo era stato colpito, ma i danni maggiori sono stati subiti molto dopo in
particolare durante il periodo post-bellico. </span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;">
<u><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;"><span style="text-decoration: none;"><br /></span></span></u></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;">
<u><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">La seconda lezione da capitalizzare,</span></u><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;"> è che il settore immobiliare nasce per assicurare un rifugio, una casa
alle persone e per riparare, mantenere o migliorare le condizioni di questa casa.
Finché, in Libano, le condizioni erano tali, il settore immobiliare (per la
maggior parte) rimaneva fuori dalla bolla speculativa, i prezzi degli
appartamenti erano adeguati e accessibili, il costo del materiale edilizio
permetteva ai meno abbienti di potersi costruire da se (per se e per i loro
figli e nipoti) una casa. Purtroppo, dalla fine della guerra (indicativamente
dal 1992), anche in Libano la bolla immobiliare si è avviata grazie a enormi
investimenti (in particolare dai paesi del Golfo), creando una situazione nuova
identica a quella Europea o Cinese, con la costruzione di appartamenti di varia
grandezza, hotel, palazzoni, centri congressi ed altro che sono per la </span><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">maggior
parte del tempo, invenduti o sotto utilizzati. Aggiungendo a tutto questo
l’aumento dei prezzi del materiale edile dovuto all’esaurimento interno ed
esterno delle risorse minerarie e di suolo necessari per costruire. Oggi un
appartamento a Beirut o fuori è venduto ad un prezzo molto gonfiato e
inaccessibile dalla maggior parte della popolazione. Dal punto di vista sociale
e come avevo accennato prima che, durante la guerra, intere comunità erano
state devastate o distrutte, centinaia di migliaia di persone hanno lasciato il
paese (portandosi dietro le migliori risorse umane) verso destinazioni diverse
in cerca di vita migliore, molti si sono estremamente impoveriti, pochi
privilegiati, banditi, assassini, approfittatori e parassiti ne hanno tratto
profitti immensi. Tuttavia una fetta importantissima della popolazione ha
resistito e ha continuato a credere che un futuro sia sempre migliore possibile
rimboccandosi le mani ad ogni tregua, ripulendo, ripristinando e ripartendo da
capo. La gente ha continuato ad andare a lavorare, gli studenti a studiare. Si
andava al mare o in montagna a sciare, a frequentare ristoranti o andare nei
night a ballare. Quello che non è mai venuto a mancare è la cultura, l’arte, il
teatro, il cinema.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;">
<u><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">Terza
lezione da capitalizzare</span></u><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">, come aveva scritto il
poeta tunisino </span><span class="fn"><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">Abul-Qasim Al Shabi</span></span><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7212796675801245545#_ftn3" name="_ftnref3" style="mso-footnote-id: ftn3;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><b><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;"><span class="MsoFootnoteReference"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[3]</span></b></span></span></b></span></a><span class="fn"><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il giorno
in cui un popolo desidererà la vita, allora dovrà rispondere alla chiamata del
suo destino; e la sua notte inizierà a svanire, e le sue catene si spezzeranno;
mentre per chi non è attaccato appassionatamente alla vita tutto svanirà nel
nulla</i>”. Questo per dire che un popolo non può attendere che siano i
politici a risolvere i suoi problemi, ma dovrà contare su se stesso e sulla sua
maturità.</span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">Non posso non sentirmi preoccupato di quello che sta succedendo in Europa
in generale ed in Italia in particolare; a nessuno piace vedere bruciati i suoi
risparmi (e quelli degli altri ovviamente) oppure immaginarsi una vecchiaia
priva di un minimo di sicurezza, il futuro dei suoi figli messo a repentaglio a
causa dei giochi di potere e di possessione da parte di pochi individui. Ma
guardandomi intorno e riflettendo meglio mi rendo conto che esiste un problema più
serio che sta mettendo in serio pericolo non solo il nostro benessere
economico, ma la sopravvivenza futura della nostra specie e delle altre specie
viventi. Un problema che a poche centinaia di individui che sfruttano le loro
posizioni di magnati, politici, grandi affaristi, importanti giornalisti, capi militari
ed altro, che non sono interessati a nient’altro che al profitto, conta
pochissimo o fanno finta che non esista: il disastro ambientale in atto ormai
da troppo tempo. Finché la guerra era in corso, gli impatti sull’ambiente erano
circoscritti a poche aree del paese, ma dal momento che la baldoria del sangue
era terminata nei primi anni 90, il disastro era iniziato. Nessun controllo e
nessuna legge o azione di protezione del territorio era ed è comunque attuata,
l’urbanizzazione si allarga a ritmi rapidissimi (basti pensare alla città di
Gebeil o Byblos che si trova a 35 km a nord di Beirut, le cui colline sono
state completamente occupate da bruttissimi palazzi e in meno di 2 o 3 anni;
mentre procedendo di più verso l’interno le cave per l’estrazione del materiale
per l’edilizia si erano moltiplicate distruggendo le splendide vallate verdi e
intere coltivazioni di agrumi, meli, banani ed altro. In Italia non va meglio e
lo viviamo ogni anno (e in maniera sempre più pericolosa e devastante) con
l’arrivo delle piogge autunnali e primaverili (ma questo anno anche con molta
probabilità con le poche piogge invernali). </span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;">
<u><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;"><span style="text-decoration: none;"><br /></span></span></u></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;">
<u><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">Ultima lezione a questo punto da imparare e diffondere prima che sia
veramente troppo tardi</span></u><span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">, l’economia e
la finanza sono importanti, ma non tali da giustificare la distruzione di ogni
possibilità di recupero ambientale che riguarderà fondamentalmente le
generazioni future, i giovani di oggi, i nostri (ed i loro) figli e i futuri
nipoti. Quale migliore investimento potrebbero fare le banche, le finanziarie,
i politici se non sul recupero e la protezione del territorio, una gestione più
razionale delle poche risorse rimaste, la protezione delle foreste (anche
quelle amazzoniche che il governo del Brasile intende distruggere per fare un
favore alle lobby dei cosiddetti “<b><i style="mso-bidi-font-style: normal;">bio”</i></b>carburanti,
dell’asfalto, del mobiliare e dell’immobiliare? I costi sociali e ambientali
che dovremmo affrontare tutti quanti in un futuro molto prossimo sono e saranno
troppo elevati; cosi elevati da richiedere non una finanziaria ma tante
finanziarie all’anno. Vale la pena?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-outline-level: 3; text-align: justify;">
<span lang="IT" style="color: #222222; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 10pt;">Tutti sono cosi fortemente preoccupati della crisi finanziaria e
dell’Euro che nessuno si è reso conto che il 2011 è stato in assoluto l’anno
più caldo di questo 21esimo secolo. Purtroppo, a quanto pare, ancora non
abbiamo raggiunto il peggio, sennò qualcosa di buono sarebbe cambiato.</span></div>
<div style="mso-element: footnote-list;">
<br />
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<div id="ftn1" style="text-align: justify;">
<div class="MsoFootnoteText">
<span style="font-size: xx-small;"><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif";"><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; line-height: 115%;">Con Post-Picco si intende </span></span></span></span><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; line-height: 115%;">il post-picco
del petrolio definito da ASPO-Italia (<a href="http://www.aspoitalia.it/">www.aspoitalia.it</a>)
<span style="color: black;">come il momento in cui la produzione petrolifera di
una regione, di una nazione o del mondo raggiunge il suo massimo. Dopo questo
punto, essa declina inesorabilmente, con pesanti conseguenze sulla
disponibilità di energia. Una fondamentale prova della correttezza di questa
teoria fu data da M. King Hubbert quando, nel 1956, predisse correttamente che
il picco della produzione petrolifera degli Stati Uniti sarebbe avvenuto
intorno al 1970</span></span></span></div>
<div class="MsoFootnoteText">
<span style="font-size: xx-small;"><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7212796675801245545#_ftnref1" name="_ftn1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif";"><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></span></a><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif";">
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_complotto_del_Nuovo_Ordine_Mondiale">http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_complotto_del_Nuovo_Ordine_Mondiale</a>
</span></span></div>
<span style="font-size: xx-small;">
</span></div>
<div>
</div>
<div id="ftn2" style="text-align: justify;">
<div class="MsoFootnoteText" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: xx-small;"><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7212796675801245545#_ftnref2" name="_ftn2" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif";"><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif"; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></span></a><span lang="IT" style="font-family: "Arial","sans-serif";">
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Raf%C4%ABq_al-%E1%B8%A4ar%C4%ABr%C4%AB">http://it.wikipedia.org/wiki/Raf%C4%ABq_al-%E1%B8%A4ar%C4%ABr%C4%AB</a></span><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT"><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT" style="font-family: "Calibri","sans-serif"; line-height: 115%;"> </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoFootnoteText" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: xx-small;"><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7212796675801245545#_ftnref3" name="_ftn3" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT"><span class="MsoFootnoteReference"><span lang="IT" style="font-family: "Calibri","sans-serif"; line-height: 115%;">[3]</span></span></span></span></a></span><span lang="IT"><span style="font-size: xx-small;"> <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Aboul-Qacem_Echebbi">http://en.wikipedia.org/wiki/Aboul-Qacem_Echebbi</a></span>
</span></div>
</div>
<div id="ftn3" style="mso-element: footnote;">
</div>
</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-84978165730786743762011-11-07T22:18:00.003+01:002011-11-08T17:23:55.335+01:00Un Racconto Personale: La Guerra del Libano e l’Analogia con il Post-Picco<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Autore: Dr. Toufic El Asmar </span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">ASPO - Italia</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Tutti descrivono il Libano come la “Svizzera del Medio Oriente” pensando ad un paese con una natura ed un paesaggio simili a quelli Svizzeri. Paesaggisticamente il Libano è molto bello, caratterizzato da una popolazione per la maggior parte ospitale, generosa, che ama divertirsi. Ma il paragone con la Svizzera riguardava e riguarda ancora il sistema bancario che è segreto, solido e che assicura interessi attraenti per gli investitori. I problemi erano tanti e la guerra non iniziò per caso ma era il risultato di una serie di fatti geopolitici, economici, energetici, politici, sociali. Una situazione sempre più esplosiva che tutti ignoravano o facevano finta di nulla o negavano, malgrado i richiami di qualche Cassandra. Vorrei con questo racconto rendervi partecipi delle mie esperienze di vita, vissute per un lungo periodo, in un contesto di grandi crisi che potrei paragonare per similitudine ad una probabile crisi post-picco e di shortage o carenza di beni e mezzi essenziali per il nostro benessere. Dalla mia nascita nel 1964 fino alla fine dell’estate 1984, vissi con i miei genitori, due fratelli e una sorella, a Beirut in un quartiere che era considerato uno dei migliori di tutta la città. Abitavamo in un appartamento grande, al secondo piano di un palazzo alto 6 piani. In quel quartiere troviamo ancora una chiesa ed una moschea, e la convivenza tra cristiani e musulmani non si era mai incrinata (salvo un paio di cretini di quel tempo).</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Beirut, Martedì 15 Aprile 1975, data ufficiale di inizio della guerra in Libano: in quel giorno cadevano i primi morti. Si è trattato di una guerra che durò, ufficialmente, fino al 13 Ottobre 1990 durante la quale una popolazione di 3,5 milioni di abitanti ha dovuto adattarsi a moltissime privazioni come l’assenza, per settimane intere o anche mesi, dell’energia elettrica, la difficoltà di reperire generi alimentari, il gas per cucinare, l’acqua e tante altre necessità . Durante quell’anno, il 1975, avevo 11 anni e non realizzavo ancora quello che stava succedendo; ma pian piano le notizie che ci giungevano via radio oppure per sentito dire, ci rivelavano la dimensione del dramma.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqdQryve7GCVYsk4IE4cEK0VpaLs8jPu4dm8Ec1dr9xqLEXW6JgSAAum72-2HBcdvk-OZ5Y98iQEHl8IZ1ldF6d12RqzD_ep2tr39mQjvqRPVrUavyAXZ4CsZ5TFGkJENVvrj0b9W4Oo2G/s1600/beirut-32.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="204px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqdQryve7GCVYsk4IE4cEK0VpaLs8jPu4dm8Ec1dr9xqLEXW6JgSAAum72-2HBcdvk-OZ5Y98iQEHl8IZ1ldF6d12RqzD_ep2tr39mQjvqRPVrUavyAXZ4CsZ5TFGkJENVvrj0b9W4Oo2G/s320/beirut-32.jpg" width="320px" /></a></div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Beirut – vista aerea</span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Per tutto il periodo che andava dall’estate del 1975 fino al 1977 circa, la radio diffondeva informazioni particolari sulla <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>viabilità e la sicurezza delle strade Non come quelle di Isoradio ma ci informava su quali strade erano sicure e percorribili, quali erano insicure ma percorribili e quali da non prendere in nessun caso dato che la presenza di cecchini o combattimenti, ma anche la frequenza o meno di rapimenti, le rendevano estremamente pericolose. Dunque, malgrado le prime battaglie, nella maggior parte di Beirut e del Libano, la vita andava avanti come sempre, nel senso che c’era ancora benzina, elettricità, pane, uova, acqua, ecc. Potevamo ancora fare il bagno o la doccia, lavare i piatti e bere acqua dalla cannella. L’ascensore funzionava e la fornitura delle bombole del gas (per la cucina) era regolare; anche l’olio per il riscaldamento centrale ci arrivava regolarmente. I voli della MEA (Middle East Airlines) la compania di bandiera libanese e quelle delle altre companie internazionali, continuavano a volare sopra le nostre teste durante le loro manovre di atterraggio verso l’aeroporto di Beirut. Tutto questo non durò a lungo. A man <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mano che le battaglie andavano avanti e si intensificavano, i problemi iniziavano ad emergere. L’inasprimento degli scontri militari e politici oltre a morti e danni, causarono i primi blackout, che furono seguiti da altri, finché le centrali elettriche non furono fortemente danneggiate (anche oggi l’erogazione dell’energia elettrica avviene ogni 6 – 12 ore a fasce orarie e per aree geografiche). Le forniture di carburante, gas, olio ed altri beni iniziarono a diminuire fino a cessare del tutto quando la situazione diventava completamente fuori controllo. I trasporti merci via terra (attraverso <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la Siria), cielo e mare erano stati per lungo tempo bloccati; il porto di Beirut fu completamente razziato dalle milizie mentre la stessa sorte toccò all’aeroporto per mano delle forze siriane o israeliane di occupazione. Il settore turistico è fallito e nel cuore di Beirut, nella famosa via delle Banche, nella via Sursok, e in <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tutto il centro storico e commerciale della Capitale, distruzioni, sciacallaggii, devastazioni avevano annientato il famoso tessuto economico e commerciale del Paese. Troppe persone si trovarono senza lavoro, i conti correnti furono svuotati dai ladri, la borsa distrutta.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgElWA0eIsLBBz7YWV4IONwGFxOVFFchnQU5sRlg1e-hoqLwLpMW3wsJPaBuMBnZPQiY-CO2WiZ5Ja9OZ5ACCUC-zBYIVwvspwP5CCmzMyHuQHgfayl7L62pCiSHUZrN2jMcw5iXJOaks3q/s1600/pichis1975soukbijoux.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="231px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgElWA0eIsLBBz7YWV4IONwGFxOVFFchnQU5sRlg1e-hoqLwLpMW3wsJPaBuMBnZPQiY-CO2WiZ5Ja9OZ5ACCUC-zBYIVwvspwP5CCmzMyHuQHgfayl7L62pCiSHUZrN2jMcw5iXJOaks3q/s320/pichis1975soukbijoux.jpg" width="320px" /></a></div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Centro di Beirut 1976, mercato dei gioiellieri</span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Dunque in sintesi abbiamo vissuto una situazione molto simile a quella che potremmo vivere tra qualche anno qualora si verificassero le previsioni di Cassandra: “crisi energetica determinata da prezzi proibitivi del petrolio, una situazione economica e finanziaria deflagrata, esaurimento della maggior parte dei minerali, diminuzione delle terre produttive, produzione agricola deficitaria, trasporti merci a lunga distanza costosissimi e proibitivi, guerre e insicurezze". A questi dobbiamo aggiungere i problemi ambientali e climatici dovuti ai Cambiamenti Climatici, con l’incremento dell’intensità e la frequenza dei fenomeni anomali come le siccità prolungate, le inondazioni e le temperature molto elevate o molto basse a seconda della stagione.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Adattarsi o andare via, come vivere in condizioni di shortage?</span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"></span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">In queste condizioni di caos estremo i Libanesi hanno dovuto scegliere e tale scelta non poteva essere facile ne immediata: andare via vuol dire cercare rifugio in altri parti del Paese con il rischio di ritrovarsi la guerra di nuovo in casa; cambiare Paese vuol dire ripartire da capo e questo lo poteva fare solo chi aveva soldi e forza sufficiente; rimanere voleva dire prima di tutto adattarsi psicologicamente oppure fare parte dei miliziani e di coloro che hanno devastato la Nazione a torto o a ragione. Noi e tanti altri avevamo scelto di rimanere. La capacità di adattarsi alla nuova situazione voleva dire sopravvivere. Dunque bisognava prima di tutto modulare la propria psicologia accettando la situazione e creare tutte le condizioni necessarie per poter continuare a vivere in modo “normale”. </span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">I problemi da risolvere erano:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 35.7pt; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -17.85pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Assicurarsi il cibo, l’acqua potabile, e la conservazione del cibo</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 35.7pt; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -17.85pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Assicurarsi l’energia per Cucinare</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 35.7pt; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -17.85pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Trovare acqua per l’igiene del corpo e per le faccende della casa</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 35.7pt; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -17.85pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Illuminarsi le nottate</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 35.7pt; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -17.85pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Disfarsi dei rifiuti</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 35.7pt; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -17.85pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Procurarsi medicine e sapone</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 35.7pt; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -17.85pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Muoversi entro e fuori la città quando era necessario</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 35.7pt; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -17.85pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Curare la mente e assicurare l’educazione</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 35.7pt; mso-list: l1 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -17.85pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Riscaldarsi d’inverno e rinfrescarsi d’estate</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Più o meno gli stessi problemi da risolvere in caso di carenza di risorse?</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Esistono a mio parere almeno tre fasi di adattamento: la prima è quella più acuta, quando si verifica un evento improvviso, catastrofico, e/o estremo. Durante questa fase di emergenza cerchiamo prima di tutto di assorbire il danno, e trovare i mezzi per sopravvivere. La seconda fase è quella di adattamento, è una fase di passaggio dall’emergenza alla quasi normalità durante la quale ci organizziamo meglio e ci rendiamo conto di tutti i pro e i contro delle nostre scelte. La terza fase è di mitigazione degli effetti dell’evento disastroso e la ricerca delle soluzioni più all’avanguardia capaci di portarci ad una situazione simile a quella normale di pre-crisi. La durata delle fasi è variabile e dipende da molti fattori. Quello che conta è la nostra capacità di adeguarci, organizzarci e soprattutto di prevenzione.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Vivere la crisi e superarla nel miglior modo possibile</span></b></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">La guerra in Libano era durata circa 16 anni (Aprile 1975 – Ottobre 1991) con alti e bassi, cioè momenti di estrema violenza (come ad esempio la guerra dei 100 giorni durante i quali Beirut ed altre aree del Libano furono bombardati in maniera intensa e senza sosta) e momenti di calma relativa dovuta all’instaurarsi di una situazione di status quo. I periodi di massima intensità erano caratterizzati da situazioni di grande difficoltà e mancanza quasi totale di qualsiasi elemento di benessere. Andare fuori per comprarsi il cibo, portare l’acqua o cercare le candele per illuminare le stanze durante la notte era estremamente pericoloso. Durante i periodi di calma, le cose andavano meglio. Tuttavia nei momenti più duri la gente diventava più solidale e disponibile.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Quando veniva a mancare la corrente elettrica (avevamo conosciuto blackout lunghi anche un anno) i disagi erano molteplici:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 21.3pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -7.1pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Il frigorifero spento: il cibo si deteriora, non si può più conservare nulla soprattutto durante l’estate, e non si può bere acqua fredda. Quando si era fortunati arrivava nel nostro quartiere un venditore di cubi di ghiaccio del peso di circa 5 kg che facevamo tagliare e poi mettevamo nel freezer per conservare la carne per almeno 2 giorni. Comunque il cibo non rimaneva a lungo lo consumavamo velocemente.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 21.3pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -7.1pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">L’ascensore fermo: Beh c’era ben poco da fare, tutti a piedi su e giù (il lato buono è che si facevano esercizio e si rimaneva in forma). Il problema era maggiore per i vecchi e per trasportare la roba pesante. Una cosa positiva delle crisi è che aumenta la solidarietà e la coesione tra i vicini e gli abitanti dello stesso quartiere: io ti aiuto e ti difendo perché mi aspetto che tu faccia lo stesso per me.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 21.3pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -7.1pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">La notte si rimaneva al buio: mi ricordo il buio pesto delle strade durante la notte, le grida di gioia e gli applausi della gente quando veniva ripristinata. Le candele erano state le nostre compagne per molte notti. La notte era un momento particolare, affascinante e anche quando i combattimenti ed i bombardamenti si intensificavano, la notte era anche paura. Di notte, le città vuote (le macchine circolavano raramente, e la gente si rintanava in casa propria) sono come le stanze vuote, amplificano i suoni (puoi sentire i passi provenienti da lontano, o il rombo delle bombe) e tutto ciò diventa inquietante o affascinante quando sei sul balcone, d’estate o in case d’inverno alla luce fioca delle candele: mi tornano in mente le serate che passavano i miei genitori insieme ai vicini che giocavano a carte fino a notte tardi, oppure quasi tutti i vicini del palazzo, che si rifugiavano a casa nostra durante i bombardamenti, dormivamo in 10 o più nella stessa stanza. Negli anni ottanta passammo dalle candele (fase acuta o di emergenza della crisi) alle lampade ad olio poi a quelle a benzina (fase transitoria), infine dalla metà degli ottanta, ai generatori elettrici (fase di quasi normalità). Comunque questi generatori non servivano granché quando mancavano le forniture di combustibili. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 21.3pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -7.1pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Le pompe dell’acqua erano ferme, dunque era impossibile fare salire l’acqua verso i piani superiori. Le soluzioni adottate erano diverse, la più comoda era quella di approfittare dei rari momenti di ritorno della fornitura di acqua per riempire la vasca del bagno e creare cosi dei depositi di acqua dentro casa. Ma non sempre questo era sufficiente per cui si andava un po’ tutti verso un area dove si distribuiva l’acqua alla gente o dove c’è un pozzo di acqua (Beirut è ricchissima di pozzi d’acqua di falda: purtroppo oggi la maggior parte di questa acqua si è mescolata con quella del mare). Ciascuno di noi portava dunque due secchi a testa, li riempiva di acqua (potabile o meno a seconda delle esigenze) e si riportavano a casa (lungo le scale). L’acqua potabile veniva messa in contenitori sterilizzati, mentre l’altra messa nelle vasche da bagno. Per lavarci ci si aiutava, con il catino e cercando di usarne il meno possibile, questa è decisamente la soluzione migliore per economizzare.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 21.3pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -7.1pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Per cucinare ci si affidava ai venditori delle bombole del gas, ma per lungo tempo avevamo usato anche i fornelli a petrolio simili a quelli da campeggio ma più grandi. Quando i rifornimenti di bombole di gas erano possibili ne compravamo 3 o 4 di scorta che lasciavamo sul balcone.</span><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_nh7S6cW5j3A0PkoBDJVYW8t_TPD8OHUGEfx4cDBoMaLNeGYbZbPLsuz8GFw2OypWfi-iEC0kvof_SPAVRRbhDPhb_BU_ISqdSr0q3G5PZ3-qT5XttEGxPXK3VoQvcYHYjx9Hd7jowjKN/s1600/pain-libanais.1189592991.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="233px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_nh7S6cW5j3A0PkoBDJVYW8t_TPD8OHUGEfx4cDBoMaLNeGYbZbPLsuz8GFw2OypWfi-iEC0kvof_SPAVRRbhDPhb_BU_ISqdSr0q3G5PZ3-qT5XttEGxPXK3VoQvcYHYjx9Hd7jowjKN/s320/pain-libanais.1189592991.jpg" width="320px" /></a></div><div align="center" class="MsoNormal" style="margin-left: 21.3pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="margin-left: 21.3pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Preparazione del pane libanese</span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="margin-left: 21.3pt; text-align: center;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 21.3pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -7.1pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Mi ricordo mio padre insieme a mio zio che compravano sacchi di farina da 50 kg, la scorta era d’obbligo. Molto del cibo come verdura e frutta, uova e carne di pollo, lo produceva mia nonna che aveva un bell’orto molto ricco. Mia nonna insieme alle sue amiche-vicine, si alzavano alle quattro la mattina e preparavano il pane libanese. La cosa buona del pane libanese è che si conserva a lungo. Dunque il pane non mancava se si riusciva a farlo in casa. Il problema era avere la farina e questa nei momenti di intensi combattimenti non arrivava più. Sicuramente la carne era più difficile da trovare, e mia nonna (che aveva vissuto la fame durante la prima guerra mondiale) sapeva come organizzare e ovviare alle mancanze sicché c’era sempre qualche pietanza a base di grano, riso, legumi, e verdure di vario tipo. Ovviamente la carne di pollo veniva lasciata per la domenica e le occasioni importante. Era mia nonna che sapeva uccidere i polli che poi cucinava per un esercito di persone (minimo 15 persone durante la settimana e più di 20 durante la domenica).</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 21.3pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -7.1pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman';"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font-family: "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Per quanto riguarda il trasporto, la mia famiglia non possedeva una macchina quindi ci si spostava raramente su lunghe distanze (magari quando si doveva scappare da Beirut). Tuttavia durante i momenti di scarsità di petrolio (cioè quando la situazione era molto calda) la gente faceva delle file lunghissime (qualche volta ci scappava il morto). A dire la verità nei momenti di calma il traffico si intensificava, le persone andavano al lavoro e i Libanesi hanno sempre dimostrato di essere persone molto attive, caparbie e ottimiste. Appena cessavano i bombardamenti o i combattimenti si rimettevano subito a pulire e ricostruire perché la vita deve andare avanti.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 7.1pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 7.1pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">Cosa riserverà il futuro?</span></b></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 7.1pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">All’inizio nessun libanese aveva capito a fondo cosa stesse succedendo; il passaggio dall’emergenza alla stabilità aveva seguito il percorso degli eventi e quasi tutti hanno vissuto alla giornata. La capacità di adattamento dipende molto dall’istinto di sopravvivenza e dall’avere comunque e sempre una certa dose di ottimismo. Allo scoccare della mezzanotte di ogni Capo d’Anno tutti ci dicevamo che è finita tanto, peggio di cosi non potrebbe andare, speriamo che il prossimo anno ci porti la pace e la tranquillità. Non sempre è stato cosi, ma è stato sufficiente per andare avanti. </span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Il Libano oggi continua a trovarsi in una situazione delicata, esso è completamente influenzato dalle crisi regionali. A queste vanno aggiunte la sua quasi totale dipendenza dalle importazioni di materie prime e cibo, la sua produzione agricola interna non è sufficiente ed i terreni produttivi sono drasticamente diminuiti. Il 98% delle sue necessità energetiche dipendono dal Petrolio, il rimanente 2% da un po’ di idroelettrico, geotermico e qualche impianto fotovoltaico e un paio di piccolo eolico. I cambiamenti climatici hanno allungato la stagione siccitosa, il Paese era caratterizzato da un alternarsi di 6 mesi di sole a 6 mesi di piogge con il picco durante il periodo Dicembre – Marzo. Essendo la montagna più alta del Medio Oriente, il Libano (il nome proviene dalla parola Laban, che in fenicio vuol dire bianco, perché nel passato le sue cime più alte, fino a 3018 m erano sempre bianche. Purtroppo il ghiacciaio è scomparso), ha ancora la fortuna di essere un enorme serbatoio di acqua che però non può sfruttare pienamente dal momento che i suoi vicini Israele e Siria non glielo permettono. Staremo a vedere, intanto è l’Italia che si trova sotto le piogge torrenziali.</span></div><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;">* <span style="font-size: x-small;">Questo articolo è stato pubblicato anche sul blog di ASPO Italia http://aspoitalia.blogspot.com/</span> </span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-65610192903369910662011-08-09T21:06:00.000+02:002011-08-09T21:06:26.422+02:00I Disordini di Londra<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6kb7BE8MFxP9D7ZSZ0xPDPpxaAaITA7JHXTNJKASEuAgLM76LTkgLRdP2dtrowCNJjmxZ9VIzDkmh3yH9EB13mtCy-f376PUNebLkCeqKBMtM8_caZL_XgbL0g00dpr7ySMfa8b7ANfAV/s1600/great_fire_london.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6kb7BE8MFxP9D7ZSZ0xPDPpxaAaITA7JHXTNJKASEuAgLM76LTkgLRdP2dtrowCNJjmxZ9VIzDkmh3yH9EB13mtCy-f376PUNebLkCeqKBMtM8_caZL_XgbL0g00dpr7ySMfa8b7ANfAV/s320/great_fire_london.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"> Source of image: http://www.thepale.ie/wp/?cat=1&paged=4</span></div><div style="text-align: center;"><br />
</div>Una delle prime conseguenze della crisi finanziaria ed economica in corso da ormai 3 anni è stata la perdita del potere di acquisto delle fasce medio - deboli. Tra quelle troviamo anche e sopraiani, ttutto la maggior parte dei milioni di immigrati che si trovano da decenni in Europa. <br />
Altre conseguenze della crisi finanziaria sono l'incremento delle tasse e la crescita della disoccupazione soprattutto quella giovanile. I giovani non vedono il fondo del tunnel e quelli immigrati sono ancora piu arrabbiati e preoccupati perché sanno benissimo che se per gli autoctoni le prospettive sono nere per loro sono peggiori. <br />
Non dimentichiamo anche che la maggior parte degli immigrati in Europa soino musulmani o animisti (nel caso dei Africani)...la loro popolazione è in crescita all'interno dei propri quartieri ghetto e appartamenti. I quartieri (come alcuni di Milano) sono delle fotocopie miniatura dei loro differenti Paesi, stesse abitudini, stessi comportamenti, stessa religione, stessa cultura. Essendo tutti cosi diversi (ivi compreso la lingua parlata che quasi mai è l'inglese) che non si tollerano a vicenda, indiani, pachistani, turchi, cinesi, africani, asiatici di tutti i tipi ... un bel melting pot o meglio <span>calderone etnico </span>riuscito malissimo.<br />
<br />
Certo la polizia inglese, come tutte le polizie di questo mondo ha le proprie responsabilità, ma non sono affatto convinto che quello in corso a Londra sia una forma di protesta. E' soltanto un sistema che sta collassando, come d'altronde quello francese, vi ricordate le banlieu parigine?<br />
<br />
Qualche settimana fa Ugo aveva visto benissimo, lui già si aspettava una nuova crisi dei mercati e della finanza e a quella si associano sempre problemi di ordine pubblico ... questa volta è Londra, prima era Parigi, la prossima?<br />
<br />
SalutiAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-20910232487531486012011-06-15T16:32:00.000+02:002011-06-15T16:32:31.508+02:00Lettera aperta di un precario al Ministro Brunetta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9lzDutTZoXahAsBd9gCLEZW-HcHqlKN5ys7863n0ngXmhvJS7_fmsYUIlqZ1WKiJ4zk2bQc2n9rdbnbzmIBIL3jBVI6SpSsMlvu9tRuo_J1DF5YIW2a6S_kwnUw2_HR2_Di9YVEAybuvX/s1600/Brunetta--499x285.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="182" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9lzDutTZoXahAsBd9gCLEZW-HcHqlKN5ys7863n0ngXmhvJS7_fmsYUIlqZ1WKiJ4zk2bQc2n9rdbnbzmIBIL3jBVI6SpSsMlvu9tRuo_J1DF5YIW2a6S_kwnUw2_HR2_Di9YVEAybuvX/s320/Brunetta--499x285.JPG" width="320" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">(sorgente foto: http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2009/05/26/AMVYwEcC-brunetta_chiavari_tribunale.shtml)</span></div><br />
Signor Ministro Brunetta<br />
<br />
La sua uscita sui "precari" che lei ha definito "<i>i peggiori d'Italia</i>" è stata di pessimo gusto e soprattutto offensiva. Ho tanta voglia di essere indulgente (sperando che la sparata sia dovuta ad un momento di nervosismo) con lei ma non mi riesce.<br />
Lei è stato molto contraddittorio signor ministro, prima inneggia all'innovazione e poi insulta quelli che fanno grande l'Italia, pur sapendo benissimo che la maggior parte della ricerca, dell'innovazione e dell'eccellenza in questo Paese è sempre stata portata avanti dai <b><u>PRECARI</u></b>.<br />
Io mi sono fatto 16 anni di precariato (e lo sono tutt'ora) presso i Centri di Ricerca e Università d'Italia, ho prodotto brevetti e innovazioni eppure non ho mai avuto un riconoscimento ne dallo Stato Italiano ne da <b><u>alcuni (pochissimi)</u></b> colleghi arrivati alla stabilizzazione per via dubbie e/o contorte e che non hanno mai (ad oggi) prodotto/pubblicato un bel niente di significativo.<br />
Eppure cosa chiediamo se non <b><u>il riconoscimento dei nostri </u><u>MERITI</u></b>, un certa stabilita capace di farci vivere con quella serenità necessaria per continuare a contribuire a fare crescere il nostro Paese (l'Italia). Noi signor ministro le tasse le paghiamo sempre e ne siamo <b><u>FIERI</u></b>.<br />
<br />
Signor Ministro lei deve a tutti noi precari, alle nostre famiglie, ai nostri sacrifici, al futuro dei nostri figli delle <u><b><span style="color: red;">SCUSE FORMALI E PUBBLICHE</span></b></u>.<br />
<br />
<br />
Cordiali Saluti<br />
Toufic El Asmar - Precario da troppi anni<br />
<br />
http://www.repubblica.it/politica/2011/06/15/news/insulti_ai_precari_scoppia_il_caso_brunetta_bersani_estremista_e_preoccupante-17735994/?ref=HREA-1Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-60713908802292085222011-06-14T00:10:00.002+02:002011-06-14T20:59:46.173+02:00Ha vinto il SI ora deve vincere anche la Coerenza e la SerietàHa vinto il Si e ne sono veramente felice. Sono felice perché ancora una volta abbiamo dimostrato che la Democrazia non è una solo una parola demagogica, ma è una pratica bellissima che ci ha permesso di esprimere il nostro parere contrario alle scelte di una classe politica idiota, egoista e fortemente legata al profitto e agli affari.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqS-QIaGlw53KFaCG9LaJGJdfzo-Pvaj8WbfvX0Y0WXbtIk81XcOIXWO0dsSTjlzBYU7yqG4URzRWpqM1PvNdocVtMw667sIe-Zj7ezOHZcDfXEjwpoO82kdY27x9AR0pPT1jrWeheJ9Q1/s1600/sole%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqS-QIaGlw53KFaCG9LaJGJdfzo-Pvaj8WbfvX0Y0WXbtIk81XcOIXWO0dsSTjlzBYU7yqG4URzRWpqM1PvNdocVtMw667sIe-Zj7ezOHZcDfXEjwpoO82kdY27x9AR0pPT1jrWeheJ9Q1/s320/sole%25281%2529.jpg" width="320" /></a></div><br />
Ma non basta, ora dobbiamo creare una politica alternativa.costruttiva, capace di vedere il futuro e prevedere il rischio al quale tutti i Paesi sviluppati (industrializzati) e non, stanno andando incontro.<br />
L' Italia non ha nessuna strategia energetica plurienneale; sia la destra, che la sinistra che il centro, non hanno la minima idea delle crisi in corso e di quello che stiamo preparando per le prossime generazioni. <br />
E' tempo di cambiare paradigma, modi di pensare e di agire prima che sia veramente troppo tardi. Cerchiamo di capire:<br />
- Crisi energetica dovuta alla diminuzione delle riserve petrolifere mondiali<br />
- Crisi industriale dovuta all'esaurimento dei minerali<br />
- Crisi finanziaria dovuta alle politiche nefaste delle banche e di chi le sta proteggendo<br />
- Crisi alimentare dovuta alla continua crescita dei prezzi dei generi alimentari (cereali in particolare)<br />
- Crisi Climatica e ambientale dovute sia ai Cambiamenti Climatici in atto e al Riscaldamento Globale per origine antropica e non<br />
- Crisi Demografica dovuta ad una continua esponenziale cresicta della popolazione mondiale in un mondo con risorse finite<br />
<br />
I cambiamenti climatici insieme alla pressione demografica stanno facendo crescere il numero degli affamati nei Paesi più poveri del Mondo. Ma <u><b>ATTENZIONE</b></u> anche i Paesi industrializzati sono a rischio perché se una volta erano produttori di cibo oggi sono per la maggior parte importatori fortemente dipendenti dal petrolio. Ed il giorno in cui il prezzo del barile di greggio toccherà prezzi mai visti prima (sopra i 200-250 dollari al barile) città come Londra, New York, Tokyo, Parigi, Roma ecc.... soffriranno la fame ....<br />
<br />
Dunque mi auguro che sia il governo attuale uscito da batoste elettorali sonore, che quelli eventuali futuri possano capire la situazione e inizino la rotta verso la salvezza iniziando a mandare a casa tutti i tecnici che gli hanno malamente consigliati in questi ultimi anni e si trovino nuovi tecnici capaci di elaborare piani di salvezza climatica, ambientale, energetica, economica e sociale ... PRIMA CHE SI RAGGIUNGA IL PUNTO DI NON RITORNO (che non è lontano)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-64310816359369038632011-05-04T21:33:00.000+02:002011-05-04T21:33:38.758+02:0012 Giugno 2011: Il Referendum è un nostro diritto costituzionaleL' Italia è un Paese Libero e Democratico e a noi piace cosi .... Non ha importanza cosa sceglierete nel segreto delle urne, l'importante è che NON DOVETE FARVI SCIPPARE IL DIRITTO AL VOTO E AL REFERENDUM.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNS5kNQQwkULF35K8kZkNc0zLkRAnNmamCHu1GgIjZlx0UGn2q-eC07xUdOhtn-P5GNtrYw_OLeTlreDpx_acErgXoZdTnSY5mgeQh2_N65XhvsbgNZstVA7gSkQh8I5HqIbZrVai70-nh/s1600/referendum.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNS5kNQQwkULF35K8kZkNc0zLkRAnNmamCHu1GgIjZlx0UGn2q-eC07xUdOhtn-P5GNtrYw_OLeTlreDpx_acErgXoZdTnSY5mgeQh2_N65XhvsbgNZstVA7gSkQh8I5HqIbZrVai70-nh/s320/referendum.jpg" width="320" /></a></div><br />
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">(Fonte immagine: http://www.lenotizieusa.com/)</span></div><br />
Passo su questo blog, il seguente messaggio che ricevo via mail e che merita di essere pubblicato, ma prima di tutto vorrei ricordare alla Direzione RAI e al Governo Italiano ciò che dice la Costituzione riguardo al voto Referendario ossia l'ARTICOLO 75, art. 87, :<br />
<br />
"Articolo 75<br />
E` indetto referendum popolare [cfr. art. 87 c. 6] per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge [cfr. artt. 76, 77], quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.<br />
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio [cfr. art. 81], di amnistia e di indulto [cfr. art. 79], di autorizzazione a ratificare trattati internazionali [cfr. art. 80].<br />
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.<br />
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.La legge determina le modalità di attuazione del referendum".<br />
<br />
ANDATE TUTTI A VOTARE. Di seguito la mail:<br />
<br />
"Ciao a tutti,<br />
confermo la necessità di questo passaparola, aggiungendo che si tratta di informazione per ri-affermare i diritti costituzionalmente garantiti . Il dramma è che sembra la maggior parte della popolazione non sia consapevole di quanto sta avvenendo.<br />
Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche.<br />
'E arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.<br />
Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico" viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente.<br />
Il referendum è evidentemente anche questo!<br />
<br />
Mariachiara Alberton"<br />
<br />
<br />
RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM... perchè il Governo non farà passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset.<br />
Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum lo scenario sarebbe drammatico per i governanti ma stupendo per tutti i cittadini italiani:<br />
<br />
Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E'<br />
necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone<br />
Il referendum non sarà pubblicizzato in TV.<br />
I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 12 giugno.<br />
QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum.<br />
Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ? Copia-incolla e pubblicizza il<br />
referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti.<br />
Passaparola in rete e su tutti i blogAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-46624455363821245922011-03-22T01:03:00.000+01:002011-03-22T01:13:36.051+01:00Non esistono guerre giuste - Esperienza personale<div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga4ty1HhhlERi0XvZrznfcbFJnWZpmLWt1KXnt6Z5FgMolfoaB345VA-ixQOwMOzLdCCXxjz_vo7dqYZMCS8xw2C1Ce0mpWgn4_AU6YPO0Qxn6_yCMfSN_GG7-Noljeyxez8lUUTHMr9fO/s1600/Libanoba.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 300px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga4ty1HhhlERi0XvZrznfcbFJnWZpmLWt1KXnt6Z5FgMolfoaB345VA-ixQOwMOzLdCCXxjz_vo7dqYZMCS8xw2C1Ce0mpWgn4_AU6YPO0Qxn6_yCMfSN_GG7-Noljeyxez8lUUTHMr9fO/s320/Libanoba.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5586688792525656930" border="0" /></a><span style="font-size:78%;">(Fonte dell'immagine: http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=580)</span><br /><br /></div>Avevo 11 anni quando iniziò la guerra nel Libano (Aprile 1975) o meglio quando iniziarono le guerre in Libano. Molti Paesi vicini e lontani si sono avvicendati e concordati per intervenire politicamente e soprattutto militarmente: Siria, Israele, Stati Uniti d'America, Somalia, Libia, Arabia Saudita, Francia e anche Italia. Tutti sono venuti in Libano nel nome di una pace (ad esempio la Pace in Galilea) o per difendere un popolo (Le forze multinazionali) o semplicemente per occuparlo per circa 30 anni (Siria). Tutti hanno portato con se armi, devastazione e soprattutto vittime civili. Ovviamente anche le fazioni interne si sono massacrate a vicenda, compreso fazioni dell'esercito libanese. Ma questi avevano i loro motivi interni e comunque avevano provocato troppe vittime.<br />In questo post mi interessa di più fare capire cosa vive un ragazzo di 11, 13, 14, anni ecc.. quando sono in corso combattimenti, bombardamenti sia da cannoni che da aerei.<br />Dai primi combattimenti, io ed i miei fratelli e sorella (ma anche tutti gli abitanti di Beirut) avevamo imparato a distinguere i cannoneggiamenti in partenza (cioè quelli che venivano sparati da zone non lontane da casa nostra) da quelli in arrivo. Abbiamo imparati a capire la differenza tra i missili "Grad" o simili e quelli lanciati da aerei da combattimento. Vi assicuro che in tutti i casi è stata una esperienza spaventosa e psicologicamente stressante. Chi non vive (sopravvive) per lungo periodo ad una guerra, difficilmente riesce ad abituarsi ai suoni delle deflagrazioni delle bombe, della caduta di vetri, detriti ed altro materiale e al successivo silenzio in attesa dell'arrivo della prossima bomba o del prossimo missile.<br />Quando iniziavano i bombardamenti tutti cercavamo di nasconderci o almeno di ripararci in angoli che ritenevamo sicuri oppure (laddove c'erano) la gente si nascondeva nei rifugi sotterranei. Mi ricordo che a casa nostra ci si rintanava nel corridoio vicino all'entrata, con tutti i vicini dei piani alti che venivano a rifugiarsi da noi. Si chiudeva gli occhi, o le orecchie, si pregava e si aspettava l'arrivo della bomba sperando che non ci cascasse sulla testa a tutti quanti. I momenti dei bombardamenti erano momenti di vero terrore, molto peggiori dei combattimenti stessi per strada tra i vari belligeranti. Un fischio o sibilo, l'aria che si sposta calda, la deflagrazione che spacca i timpani, la sicurezza che in quel momento qualcuno è morto o ha perso la propria casa, o è rimasto gravemente ferito aspettando aiuti che sarebbero arrivati forse troppo tardi.<br />Nel 1982, durante l'invasione Israeliana (operazione Pace in Galilea), avevo circa 17 anni ed ero ormai abbastanza abituato a tutte le follie della guerra, mi mettevo sul balcone ad osservare gli aerei Israeliani che scendevano in picchiata sopra un quartiere di Beirut, lanciavano i missili e risalivano mentre la contraerera sparava all'impazzata. Era molto impressionante vedere i traccianti durante le ore del crepuscolo e la notte, e tutto era molto spaventoso.<br />Tripoli in questi giorni viene attaccata soprattutto di notte, e mi chiedo chissà perché questo Occidente cosi democratico, umano e moderno sceglie proprio le ore di buoio, quando il vuoto della notte amplifica il rumore della contaerea e delle bombe e dei missile ad altissimo potenziale esplosivo. In televisione ci fanno vedere questi spettacoli con tanto di colori verdi, rossi, neri ma nessuno sente il vero rumore delle esplosioni, soprattutto nessuno (salvo coloro come me che hanno già vissuto tale esperienza) capisce quanto sia la paura mentre si sente l'arrivo degli aerei senza vederli, o anche dei missili (e questi hanno un rumore ancora più sinistro) e tutto il casino che ne consegue.<br />La guerra non salva nessuno, i bambini che vivono quei momenti sono soggetti che non riescono a capire cosa succede ma lo intuiscono e si spaventano, e quando scoppia la bomba, credetemi lo spavento è terribile. Mia sorella che aveva 5 anni quando scoppiò la guerra perse per lungo tempo una parte dei suoi capelli nell'area centrale della testa.<br />Mi ricordo che nel 1984 quando venni in Italia per studiare all'Università, avevo bisogno di sentire spari, botti, e rivivere lo stato di tensione e di costante allerta che mi si erano instaurati nella mente dopo 11 anni di conflitto, mi mancava il rumore degli spari e dei bombardamenti.<br />Nelle guerre non si provocano soltanto i morti, si creano danni psicologici, traumi fisici permanenti, orfani e vedovi ....<br />Le guerre non sono mai giuste ma possono essere necessarie solo quando si tratta di difesa come era il caso contro i nazisti ed i fascisti durante la seconda guerra Mondiale. In quel periodo gli Stati Uniti intervennero per tanti motivi, sia politici che economici, ma anche per motivi etici e di difesa dell'Europa e la fine di Hitler.<br />Oggi non riesco a vedere la correttezza e la giustizia di questa ennesima inutile retorica.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-81890184884131261752011-03-21T12:07:00.001+01:002011-03-21T20:01:54.123+01:00NON ESISTONO GUERRE GIUSTEIl 23 Settembre del 2004, il Corriere della Sera scrive (riporto tutto il testo perché è importantissimo capire quanto cieca e cinica è la politica Europea, soprattutto quella Italiana e Francese, tra l'altro in quel periodo era il governo Berlusconi che teneva le redini del potere in Italia):<br />"<span style="font-style: italic;">L'Europa: revoca totale dell'embargo alla Libia: </span><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">Pisanu: «Nostra vittoria». E Gheddafi chiama Prodi: «Grazie»</span><span style="font-style: italic;">. Sarà possibile la fornitura di armi. Giuseppe Sarcina - Fonte: Corriere della Sera - 23 settembre 2004: Armi alla Libia. L'Unione Europea cancella l'embargo totale nel confronti di Tripoli che durava dal 1986. Tutti i divieti di esportazione sono stati eliminati ieri, con un voto all'unanimità dei 25 ambasciatori riuniti a Bruxelles. La decisione, storica, è andata ben al di là non solo delle previsioni, ma anche della proposta avanzata dall'Italia («revoca parziale dell'embargo militare»). La svolta sarà ufficializzata dai ministri degli Esteri, nel vertice dell' 11 ottobre. Ma le ricadute per il governo italiano sono immediate. Il 26 settembre il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, sarà a Tripoli per definire il «piano di contrasto» dell'immigrazione clandestina. La diplomazia italiana a Bruxelles, guidata da Rocco Cangelosi, si era prefissata l'obiettivo minimo di togliere il lucchetto a una lista predefinita di «strumenti dl avvistamento», cioè guardacoste, elicotteri, visori notturni e così via. Con il via libera integrale di ieri, l'Italia e tutti gli altri Paesi della Ue potranno fornire alla Libia qualsiasi tipo di arma, in teoria anche carri armati o cacciabombardieri. In realtà la «normalizzazione» dei rapporti tra Europa e Tripoli è soprattutto politica. Gran Bretagna e Francia si sono inserite sulla scia degli italiani per convincere in primo luogo la Germania che era venuto il momento di «riabilitare», senza mezze misure, il Colonnello Gheddafi. Tanto più che, lunedì scorso, il presidente americano George Bush aveva già spianato la strada, lasciando cadere le sanzioni economiche contro il leader libico. Anche la Commissione europea, sotto l'impulso del presidente Romano Prodi, si è mossa lungo questa linea, cercando di inquadrare le esigenze italiane in un accordo più largo con Tripoli. Il risultato è un'intesa in quattro punti, che tiene conto anche delle cautele espresse dal «blocco nordico» (Svezia in testa). Innanzitutto, dunque, l'Unione Europea abolisce le restrizioni economiche adottate nel 1993, su raccomandazione dell'Onu. In secondo luogo la Commissione ha ottenuto l'autorizzazione dei 25 Paesi di inviare una missione esplorativa in Libia per «accertare quali sono le necessità collegate ad azioni di contrasto dell'immigrazione clandestina». Terzo: si procede all'abolizione completa dell'embargo sulle armi, deciso dalla Ue nel 1988 come risposta agli attacchi agli aeroporti di Vienna e Fiumicino, nonchè all'attentato nella discoteca «La Belle» di Berlino. Quarto e ultimo punto: l'Unione Europea eserciterà pressioni affinchè la Libìa garantisca ai suoi cittadini il pieno rispetto dei diritti umani. Inoltre Bruxelles svilupperà una mediazione sulla vicenda delle cinque infermiere bulgare e del medico palestinese, condannati alla fucilazione lo scorso 6 maggio, con l'accusa di aver diffuso il virus dell'Aids in un ospedale di Bengasi nel 1999, provocando la morte di 43 bambini e il contagio di altri 400. E' l'ultimo caso aperto, nella lunga sequenza di stragi, di atti terroristici che hanno funestato per oltre 20 anni i rapporti tra Libia e Occidente. Nei mesi scorsi le diplomazie europee hanno chiuso, una per una, le ferite ancora aperte, come quella del risarcimento alle vittime della discoteca «La Belle». In parallelo, Prodi, nella sua veste di presidente della Commissione, ha «riagganciato» direttamente Gheddafi, invitandolo qualche mese fa a Bruxelles. Ieri, fanno sapere fonti della Commissione, il Colonnello ha telefonato a Prodi «per ringraziarlo di quanto fatto per mettere fine all'embargo». E naturalmente Prodi esprime «grande soddisfazione» notando con una punta polemica: «Quando abbiamo cominciato questo lavoro nel 1999, non era stato accolto con favore». Anche il governo di Roma, con il ministro Giuseppe Pisanu, rivendica «il successo italiano che giova a tutta Europa». Questa volta, in effetti, il futuro leader dell'Ulivo e i suoi concorrenti del centro destra in Italia, si sono ritrovati a remare nella stessa direzione</span>".<br /><div style="text-align: center;">-------------------------------------<br /></div>Durante la prima settimana di Marzo 2011, la Francia (o meglio Sarkozy) riconosce in modo unilaterale, il Consiglio nazionale libico (Cnl), che raggruppa gli insorti contro il regime di Muammar Gheddafi, come rappresentante del popolo libico e invierà un ambasciatore a Bengasi. Successivamente avviene uno scambio poco formale di ambasciatori tra Parigi e Bengasi.<br />Nelle settimane che seguono, Le truppe di Gheddafi riprendono la maggior parte delle città che erano controllate dai rivoltosi e marciano verso Bengasi.<br />A questo punto cambia lo scenario della <span style="font-weight: bold;">GUERRA</span> con una decisione del "Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite", dall'altro ieri una coalizione di pochi Paesi sovrani guidati questa volta (ufficiosamente) dalla Francia, attacca un Paese sovrano, con l'intento di stabilire una No-Fly zone (visto la qualità e quantità di aerei messi in campo, questa No-Fly Zone era stata consolidata in meno di 5 minuti). Chi è meno cieco si rende conto che l'intento non è ne stabilire la No-Fly Zone e nemmeno eliminare (fisciamente e/o politicamente) Gheddafi; gli obiettivi sono molto diversi.<br /><br />Il Presidente Napolitano dichiarava ieri che quello che è in corso non è una GUERRA, <span style="font-weight: bold;">mi scusi Presidente che cosa è?</span> <span style="font-weight: bold;">qual'è la definizione di Guerra secondo te?</span><br />Le Nazioni <span style="font-style: italic;">democratiche</span> come Francia, Gran Bretagna, Italia, Canada, USA parlano di azioni che servono per proteggere i Civili (lo spero di tutto cuore, ma visto le esperienze passate .... ) scusatemi è bombardando che si proteggono i civili? non credete che in questo modo state alimentando l'odio e le divisioni interne al popolo Libico? Afganistan e Irak non hanno insegnato nulla?<br /><br />Questa è un guerra vera e propria, una guerra che era stata alimentata, anche <span style="font-weight: bold;">involontariamente e stupidamente</span>, dai nostri "Amministratori - Dipendenti Pubblici" (ha ragione Beppe Grillo quando dice che Primi Ministri, Presidenti, Ministri e Parlamentari sono dei Dipendenti Pubblici, visto che sono pagati da tasche nostre)) <span style="font-weight: bold;">armando fino ai denti un Tiranno e Terrorista come Gheddafi</span>, firmando e facendo con lui ed il suo regime accordi milionari senza nemmeno farsi lo scrupolo di proporgli un cambiamento di atteggiamento nei confronti della sua popolazione. Mi domando se Berlusconi e Sarkozi, e tutti coloro che avevano revocato l'embargo nel 2004, sapevano che Gheddafi ed il suo regime autoritario, eliminavano con l'assassinio, le impiccagioni, gli arresti di massa, i rapimenti ed altro, la propria popolazione, in particolare quelli di Bengasi; Sapevano che erano responsabile di numerosi attentati terroristici, che avevano dato esilio ai peggiori terroristi ... eppure lo hanno riabilitato con i bacia mano, accogliendolo come un trionfatore, un grande personaggio".<br /><br />Mi ricordo ancora Giovanni Paolo II con il suo grido contro i comportamenti dei Despoti e Tiranni "<span style="font-family:trebuchet ms,arial,helvetica;"><span style="font-style: italic;">Una nazione che uccide i suoi figli non ha futuro</span>"</span> ma anche contro le cosiddette Guerre Giuste, infatti il 5 gennaio 1991, Giovanni Paolo invia una lettera ai ministri degli Esteri della Comunità Europea, riuniti a Lussemburgo all' alba della prima guerra del golfo (Iraq) «<span style="font-style: italic;">Certo, la comunità internazionale non intende sottrarsi all'imperioso dovere di preservare il diritto internazionale ed i valori che gli danno forza ed autorità ma, allo stesso tempo, è chiaro che il principio di equità impone che dei mezzi pacifici come il dialogo ed il negoziato, prevalgano sul ricorso a strumenti di morte devastanti e terrificanti</span>».<br />Le guerre servono solo per difenderci e difendere gli altri secondo criteri precisi privi di cinismo e ipocrisie. E' una contraddizione la mia, me ne rendo conto ma un conto è intervenire per DIFENDERE Esseri umani, un altro quando invece si tratta di interessi e vendette politiche (dato che la Francia e l'inghilterra hanno sempre avuto un conto in sospeso con il Tiranno Libico.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-62367122805972506622011-03-17T20:47:00.000+01:002011-03-17T21:10:08.429+01:00Chi trova un amico trova un tesoro per sempre<div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhy6ljtni4BJk2MdupjECjPlNHF_zESAmKYK3MneXiVFV-D5eF-uZ1oRblwn6cKV087PArX6j5HEm5jk4wzTn5blPlVEf_VAkcorihULo5WO8F71y5HMFcE_f3tLus3L1TTzDM6hQdIxaC/s1600/ElAsmarPasquiniBardi.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 320px; height: 274px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhy6ljtni4BJk2MdupjECjPlNHF_zESAmKYK3MneXiVFV-D5eF-uZ1oRblwn6cKV087PArX6j5HEm5jk4wzTn5blPlVEf_VAkcorihULo5WO8F71y5HMFcE_f3tLus3L1TTzDM6hQdIxaC/s320/ElAsmarPasquiniBardi.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5585143409862713890" border="0" /></a><em>Nella foto, Paolo Pasquini, al centro fra Toufic El Asmar e Ugo Bardi,<br />con accanto il veicolo elettrico RAMSES.<br /><br /></em></div>Ieri mattina è morto Paolo Pasquini, un amico, collega e vera causa del successo del mio progetto Europeo RAMseS (www.ec-ramses.net). Paolo l'ho conosciuto 4 anni fa circa, presso l'ufficio del Prof. Ugo Bardi al Polo Scientifico, a Sesto Fiorentino (Firenze). Era da un bel pò di tempo che, insieme a Ugo, pensavamo di produrre un qualcosa che potesse contribuire alla sostenibilità energetcia delle aziende agricole. Ne parlammo insieme con Paolo, quel giorno (del 2005 se non sbaglio) durante una di quelle sedute che si chiamano "Brain Storming". Durante i 4 anni del progetto (Ottobre 2006 - Settembre 2010) Paolo diede il massimo di se e sempre GRATUITAMENTE, perché come me e Ugo ci ha sempre creduto profondamente e credendoci ci siamo riusciti.<br />Malgrado la sua malattia, malgrado aver perso la parola (perché hanno dovuto asportarli tutta la lingua) malgrado tutto e fino all'ultimo minuto finché le sue forze gliel'hanno permesso, Paolo ha continuato a pensare al futuro del RAMseS.<br />E' stato soprattutto in questi ultimi due anni che il nostro rapporto è evoluto dal collega all'amicizia vera. In questo mondo i veri amici si contano sulle dita di una sola mano ed io fortunatamente ne ho 4 che considero veri amici, uno di questi è Paolo.<br />Non penso di aver perso Paolo, i suoi insegnamenti, la sua caparbietà, il suo essere un sognatore ed un ideatore fuori dal comune, rimarranno sempre per me strumenti di accrescimento umano, filosofico, affettivo e scientifico.<br /><br />Grazie Paolo e prega per noi dall' aldilà .....Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-48265841178805494182011-03-16T22:23:00.000+01:002011-03-16T22:29:50.161+01:00La vita di un solo essere vivente è più preziosa di una centrale nuclea<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpPtiavEaM_GOObvUbegucbpDj18O7iti_PWjzDfhNm_7ENx23fmu3U6lRvM56oqmaSk0Oq8AaxFPGiTLU8farr_kN8HZsGXvkGX4frUCL6RRkR532M5MIeXAfpSGLWAka7sOwySqYBILR/s1600/18.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 320px; height: 242px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpPtiavEaM_GOObvUbegucbpDj18O7iti_PWjzDfhNm_7ENx23fmu3U6lRvM56oqmaSk0Oq8AaxFPGiTLU8farr_kN8HZsGXvkGX4frUCL6RRkR532M5MIeXAfpSGLWAka7sOwySqYBILR/s320/18.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5584792913713126786" border="0" /></a><br />In questi giorni a Fukushima 180 uomini stanno rischiando la loro vita per evitare tragedie maggiori che potrebbero scatenarsi dai 4 reattori della omonima centrale atomica. 180 esseri viventi dai quali dipende forse il benessere e la vita futura di milioni di persone.<br /><br />A prescindere da tutti i commenti le considerazioni, dogmi e dietrologie delle lobbies nuclearisti non posso che chinarmi con estremo rispetto davanti all'eroismo di quei 180 tecnici pompieri e volontari nippoci che pur conoscendo i reali rischi ai quali stanno andando incontro e alla possibilità di poter morire entro massimo un mese.<br /><br />Dopo più di 60 anni dalla tragedia di Hiroshima e Nagazaki, il Giappone vive una delle sue peggiori tragedie. Auguro a tutti i Giapponesi la fine di questo incubo ed un enorme in bocca al lupoAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-16820631608898807132011-03-16T17:29:00.000+01:002011-03-16T17:45:26.325+01:00Politica Moderna e Durevolezza dell'Ecosistema Terra<h2 style="font-weight: normal; font-style: italic;" class="date-header"><span style="font-size:85%;"><span>Questo post l'avevo scritto nell'ottobre del 2007 e pubblicato sul blog della Associazione ASPO Italia della quale sono anche Segretario. Mi sempre ancora attuale e non farebbe male nemmeno a me tirarlo fuori e pubblicarlo di nuovo. Buona lettura<br /></span></span></h2><div class="post-header"><div class="post-header-line-1"><span class="post-author vcard"> </span> </div> </div> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI9H8pYMqI7jSE-BmLIBOPGv1bkj5RzTfOa9XUKp3ezTiypfX4m6a9kzVLNGrU9vzZPQk2NlbrGCsQP9GgwNe7n4jUiYnNsn35myub-9OvhFEfPisc2NdDQEEbmk16r1MwxhU4zN30Sc8/s1600-h/deserto.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI9H8pYMqI7jSE-BmLIBOPGv1bkj5RzTfOa9XUKp3ezTiypfX4m6a9kzVLNGrU9vzZPQk2NlbrGCsQP9GgwNe7n4jUiYnNsn35myub-9OvhFEfPisc2NdDQEEbmk16r1MwxhU4zN30Sc8/s320/deserto.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5126138555017103298" border="0" /></a>Il programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (PNUA) afferma nel suo rapporto sullo Stato del Pianeta “GEO4”, pubblicato nellóttobre del 2007, che “<i style="">l<span style="font-weight: bold; color: rgb(255, 0, 0);">a privatizzazione generalizzata delle risorse e dei servizi, costituiranno il peggiore scenario dal punto di vista ambientale</span></i>”.<br />Per servizi si intende soprattutto acqua, energia, sanità e istruzione, ma anche in larga parte la produzione alimentare.<br /> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Il rapporto “GEO4” presenta 4 futuri scenari comportamentali dei Governi:</p> <p class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: Symbol;"><span style="">·<span style=""> </span></span></span>Scenario 1 : Lo Stato si annulla a favore del settore privato, il commercio si svilupperebbe senza controllo ed i beni naturali saranno privatizzati </p> <p class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: Symbol;"><span style="">·<span style=""> </span></span></span>Scenario 2: si basa sull' intervento centra dello Stato che ha come obiettivo di equilibrare la forte crescita economica mediante uno sforzo necessario per limitare gli impatti ambientali e sociali</p> <p class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: Symbol;"><span style="">·<span style=""> </span></span></span>Terzo Scenario: privileggia la sicurezza come risposta ai disordini civili e alle minacce esterne (terrorismo in particolare);</p> <p class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: Symbol;"><span style="">·<span style=""> </span></span></span>Quarto Scenario: è il caso di una società che sceglie di prolungare la sua esistenza optando per la sostenibilità ambientale e l’equità (nel senso di distribuzione delle risorse), mediante la quale i cittadini svolgono soprattutto un ruolo attivo.</p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Il modello utilizzato per questo studio permette di misurare l’influenza sull’ambiente di ciascuno di questi 4 scenari, considerando i consumi energetici, le emissioni di inquinanti, il tipo di attività agricola, l’uso delle risorse idriche, la crescita demografica, e tanti alti parametri.<br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">L’ultimo scenario (durevolezza o perennità) appare quello preferibile dal punto di vista sociale ed ecologico, mentre il primo (privatizzazioni), malgrado che assicuri una crescita più forte, appare avere un impatto ambientale insopportabile e capace di generare le più grandi inequità. </p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Gli scenari meno negativi dal punto di vista ambientale non sono tuttavia esenti da difetti: il secondo scenario, che privileggia un forte intervento politico, può generare una burocrazia ancora più pesante dell’attuale mentre il quarto che punta sulla durevolezza (sostenibilità), richiede molto tempo necessario per la cooperazione tra i vari attori. Et, non garantisce un futuro senza preoccupazioni. In tutti i casi, secondo il rapporto “<i style="">il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità rimarranno una sfida significativa”</i>.<br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Il rapporto delle Nazioni Unite sintetizza il movimento della degradazione del clima, della biodiversità, della salute dei suoli, delle risorse idriche ecc… Esso sottolinea la contrazione (diminuzione) delle risorse disponibili per abitante: la superficie terrestre disponibile per ciascun essere umano è passata dai 7,9 ettari nel 1900 ai 2,02 ettari nel 2005. La velocità del fenomeno è sottolineata: l’ampiezza e la composizione degli ecosistemi terrestri “<i style="">sono modificati dalle popolazioni con una rapidità senza precedenti</i>”. Gli esperti insistono sulla nozione della soglia:”<i style="">gli effetti cumulati dai cambiamenti continui dell’ambiente possono raggiungere delle soglie che si tradurranno con Cambiamenti Violenti</i>” ed irrevesibili.</p> <p class="MsoNormal" style="text-align: center; text-indent: 35.4pt;">--------------------------------<br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">A quanto pare le cose si stanno muovendo secondo gli scenari peggiori o più pessimistici ed in modo molto drammatico. I segnali ci sono e non sono più premonitori di una malattia che sta per insorgersi ma indicano che ormai la malattia è in piena manifestazione. Il paziente è affetto da tanti disturbi : febbre alta, disidratazione, demenza, schizzofrenia e idiozia diffusa, …. Tuttavia i sapienti politici, soprattutto in questo mondo occidentale (particolar modo i politici Italiani, Americani e Russi, ...) non se ne rendono conto o peggio ancora insistono nel fare finta di non aver capito.</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;"><br />Il più grave è che il loro atteggiamento viene copiato dai politicanti dei Paesi emergenti e quelli in Via di Sviluppo. Seguiamo le varie vicende per capire la tendenza.<br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br /></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Toufic </p>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-11245276589310948422011-03-15T17:23:00.000+01:002011-03-15T17:25:24.354+01:00Gli incidenti nucleari giapponesi<div style="text-align: left; font-weight: bold;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-size: 180%; color: rgb(0, 153, 0);"><span style="font-size:78%;"><span style="font-style: italic;">Scritto da Domenico Coiante su http://aspoitalia.blogspot.com</span></span><br /></span></span></div><div align="justify"><br /><br />Sollecitato a scrivere qualcosa di chiaro sugli incidenti nucleari giapponesi mentre sono ancora in corso gli eventi, mi trovo in una posizione difficile. Non essendo in possesso di tutte le informazioni necessarie sarò sicuramente parziale e non esauriente. Tuttavia ci provo.<br /><br />La prima domanda che mi viene rivolta da parenti e amici è: “Che cosa è avvenuto?”<br />Per i reattori di Fukushima, quelli che stanno dando i guai peggiori, la risposta è LOCA: Loss of Coolant Accident, cioè incidente per perdita di fluido refrigerante.<br />Questo incidente viene classificato fra quelli detti a bassa frequenza di accadimento, a cui il Rapporto Rasmussen sulla sicurezza dei reattori della II generazione (quelli in questione) assegna la probabilità più bassa, cioè 1 caso su 10000 per anno e per reattore. Detto in termini più comprensibili, su 400 reattori in funzione per 25 anni, un incidente di questo tipo accade quasi sicuramente. L’ENEL in una sua stima successiva, fatta per il caso specifico del reattore PWR di Trino Vercellese, ha calcolato una probabilità ancora più bassa, pari a 1 caso su 1 milione.<br /><br />La dinamica è la seguente. Una volta arrestato il funzionamento del reattore, occorre smaltire il calore residuo prodotto dagli elementi di combustibile per la radioattività residua. Se per qualche motivo (ad esempio la tranciatura di un tubo di adduzione del refrigerante, il blocco di una valvola, ecc) viene a mancare il liquido di raffreddamento del nocciolo, il calore si accumula, il liquido evapora e gli elementi di combustibile (che devono sempre essere immersi in acqua) possono trovarsi all’asciutto. A questo punto, la temperatura degli elementi scoperti sale esponenzialmente fino al valore di 1200 °C, quando essi iniziano a fondere a partire dalla guaina di acciaio che racchiude il combustibile. L’acqua, presente sia in forma liquida che in forma di vapore, sottoposta a queste alte temperature, si decompone nei suoi elementi, idrogeno e ossigeno. L’idrogeno, che è un gas leggerissimo, sale immediatamente verso l’alto e si va ad accumulare sulla cupola del serbatoio di contenimento del reattore, da dove viene fatto defluire verso l’edificio di contenimento secondario, il cui tetto è l’unica parte non costruita in cemento armato. La bolla d’idrogeno che si forma sotto a questo tetto viene sgonfiata cercando di far defluire il gas verso l’esterno.<br /><br />Purtroppo, la probabilità che si formi la miscela esplosiva tra idrogeno ed ossigeno è altissima e quindi basta una qualsiasi fonte d’innesco perché si abbia l’esplosione. A questo punto il tetto dell’edificio secondario salta in aria e tutto quello che esso contiene finisce nell’atmosfera. E’ evidente che l’idrogeno e l’ossigeno prodotti nella fusione degli elementi di combustibile portano con sé anche gli elementi radioattivi, sia gassosi, sia in polveri sottili, che si liberano dalla rottura della guaina. In definitiva, o che l’idrogeno venga fatto defluire ‘pacificamente’ nell’atmosfera, o che esso esploda violentemente, l’incidente immette dosi più o meno consistenti di radioattività pericolosa per la salute dell’ecosistema, dell’ uomo in primo piano.<br />Come già detto, la probabilità di questo incidente è bassissima, ritenuta praticamente impossibile, perché ovviamente i circuiti di raffreddamento sono almeno due ed uno solo è sufficiente a mantenere il nucleo in sicurezza. Eppure, a quanto sembra, è avvenuto (e non è il primo).<br /><br />Così il mio collega, grande esperto mondiale di reattori nucleari, Paolo Loizzo, purtroppo venuto a mancare qualche anno fa, descrive quella che, secondo lui, è l’improbabile sequenza di eventi del LOCA per tranciatura del tubo di adduzione. “ La doccia interna d’emergenza spegne il reattore e lo refrigera; il vapore che continua ad uscire dal tubo tranciato (prima che si chiudano le apposite valvole), viene refrigerato e condensato dai grandi ventilatori e dalle docce sulle pareti dell’edificio di contenimento. Il danno è grave, ma riguarda solo l’impianto, che potrà essere rimesso in funzione dopo un certo numero di anni di riparazioni e di decontaminazione. Nasce contemporaneamente la prima questione: e se contemporaneamente manca l’energia elettrica?<br />Si ripete l’analisi e si dimostra che, per raffreddare il contenitore bastano tre ventilatori e le due docce alimentati dai diesel d’emergenza. Nasce la seconda questione: e se i diesel non partono? E se si sviluppano grandi quantità d’idrogeno che poi esplodono nell’edificio del reattore? E’ chiaro che il gioco può continuare a lungo. A furia di guasti successivi (le valvole, l’alimentazione d’emergenza, le barre che non funzionano,etc) si arriva alla fusione completa del nocciolo.” (Paolo Loizzo, 1994, Le centrali nucleari, ovvero il diavolo che non c’è, Ed. Monteleone, p. 187).<br /><br />Ebbene, leggendo queste parole, sembra quasi di leggere la cronaca in tempo reale di quello che è accaduto nei due reattori di Fukushima. Il terremoto ha prodotto il blocco automatico improvviso di sicurezza di tutti i reattori (evento detto di transiente brusco, di per sé abbastanza pericoloso per la sicurezza perché si possono danneggiare, qua e là, alcuni elementi di combustibile). A determinare la sequenza maledetta è stato l’intervento successivo dell’onda di maremoto, che, a quanto sembra, ha fatto spegnere i diesel d’emergenza con tutto quello che è seguito come descritto sopra.<br />A prescindere dal programmato referendum sul nucleare, l’incidente ha fornito l’occasione per mettere in discussione il programma nucleare italiano ed anche l’atteggiamento degli altri paesi europei. In queste ore concitate, i rappresentanti governativi non mancano di intervenire su tutti i mezzi d’informazione per rassicurare gli italiani circa la bontà della scelta fatta.<br /><br />L’argomento fondamentale è che i reattori in predicato sono molto più sicuri di quelli giapponesi e che il verificarsi di una tale sequenza di eventi sfavorevoli, terremoto di grado 9 e tsunami, non è possibile in Italia. Anche per i giapponesi, che pure sono abituati ai terremoti, non si riteneva possibile un terremoto di grado 9, (lo tsumami è una sua conseguenza), eppure è avvenuto.<br />Un altro argomento è che il nucleare è indiscutibilmente il più economico. Questo è un falso, come dimostrano le numerose stime indipendenti effettuate recentemente (vedi ad esempio il rapporto MIT 2003, 2009). Anche senza mettere in conto i costi di chiusura del ciclo di vita del combustibile, che implicitamente vengono caricati sui contribuenti, il costo del kWh si aggira intorno ai 7-8 c€ ed è quindi più caro di quello da carbone, gas e olio. Ricordo che il prezzo unico PUN pagato ai produttori dal GSE, che riflette pertanto il costo attuale dell’energia, è intorno ai 6 c€/kWh.<br />Ma l’argomento principe, che viene continuamente avanzato da tutti come fosse un tormentone è quello del fatto che “siamo accerchiati da almeno 13, (qualche volta 40 o cinquanta), reattori che stanno al di là delle alpi e che potrebbero inviarci le loro radiazioni in caso d’incidente.”<br /><br />Sono esterrefatto dalla logica che sta in questo argomento! Si riconosce implicitamente il grave rischio, a cui siamo soggetti senza nostra decisione, per i reattori presenti al di là delle alpi e si propone di combattere tale rischio aggiungendone un altro, più grave perché più vicino, costruendo anche in Italia i reattori nucleari! E’ roba da matti o mi sfugge qualcosa?<br />Inoltre, a questo proposito, mi duole segnalare che finora nessuno ha fatto presente una legge fisica ineludibile, quella della diffusione delle radiazioni in funzione della distanza dalla sorgente. In assenza di venti, come si dice in aria tranquilla, la concentrazione dei prodotti radioattivi emessi in aria da una sorgente diminuisce approssimativamente con il quadrato della distanza. Quindi un conto è avere una centrale a 100 km di distanza ed un altro, al quadrato, è di averla vicino casa. Perché i giapponesi stanno facendo sgombrare la gente per un raggio di 20 km se non per gli effetti di questa legge?<br /><br />Naturalmente, in presenza di venti, il quadro può cambiare notevolmente perché gli effetti diffusivi possono essere aumentati o diminuiti a seconda della direzione del vento (vedi la nube di Chernobil che ha fatto il giro del globo).<br />Infine, viene spesso avanzato l’argomento del “così fan tutte” le altre nazioni europee. A questo proposito faccio presente che l’Italia si trova in una posizione geologica particolare rispetto agli altri paesi europei. Come il Giappone siamo soggetti a frequenti terremoti a causa del fatto che il nostro territorio si trova attraversato da almeno due o tre grandi faglie ed altre minori. Tutte sono attive perché sotto di noi si scontrano alcune zolle tettoniche, che producono i nostri terremoti.<br />Nel resto d’Europa la situazione è ben diversa. In alcuni paesi non sanno neppure cosa sia un terremoto (Svezia, Norvegia, Inghilterra, Germania, ecc).<br /><br />Non voglio dire che questo dato di fatto ci debba impedire di fare il nucleare: il Giappone insegna. Però, occorre avere ben chiaro il rischio ben maggiore a cui si va incontro ed ai conseguenti costi economici e sociali: il Giappone insegna ancora.<br />Consapevole della specificità italiana, la domanda che mi pongo è: “Forse il nucleare ce lo ha ordinato il dottore?” A cui segue: “Ci sono altre soluzioni?”<br />Questo però apre un altro argomento di discussione che rimando ad altra occasione.</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-59343403562400331722011-03-15T07:32:00.000+01:002011-03-15T07:58:45.581+01:00Negare l'Evidenza<div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXQCD5nJlSDFySzVUlrb61Tk7PLSr7fjcaZMqwy490OztJGC7bI_O0HaxhG2VB2gkBNzC9tZ_abbFa111dYdZAgP0iBylw9pdNF-ErVNUqf1bjehXUxgBaC7fODC96DVkwUM6yLTztwejQ/s1600/in.reuters.com.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 256px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXQCD5nJlSDFySzVUlrb61Tk7PLSr7fjcaZMqwy490OztJGC7bI_O0HaxhG2VB2gkBNzC9tZ_abbFa111dYdZAgP0iBylw9pdNF-ErVNUqf1bjehXUxgBaC7fODC96DVkwUM6yLTztwejQ/s320/in.reuters.com.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5584191048999501346" border="0" /></a><span style="font-size:85%;">Fonte: http://www.reuters.com/</span><br /></div><br />Mi colpisce questa foto per il suo contenuto simbolico e drammatico; il cucciolo di circa 3-4 anni con le mani in alto durante il controllo per verificare se è stato contaminato o meno.<br /><br />La presa di decisione sulle politiche energetiche si dimentica spesso di questi aspetti; nel senso non se ne rende nemmeno conto oppure scarta a priori l'eventualità che una situazione di emergenza possa verificarsi. In questi giorni sento e leggo molte reazioni che vanno dalla decisione di fermare e chiudere soltanto le vecchie centrali (come deciso ieri dal Governo Tedesco) a di quella di volere a tutti i costi dimostrare che "certe decisioni politiche prese o promesse, non possono o non si debbano cambiare; anzi "....si va avanti.." senza se e senza ma, perché siamo quelli del fare". L'atteggiamento peggiore è quello di alcuni paesi o organizzazioni (ma anche ho letto un certo ingegnere di un politecnico nostro) che continuano a dechiarare che il pericolo di un dramma nucleare non esiste e che tutto è ancora sotto controllo.<br /><br />A mio parere tutti questi atteggiamenti sono soltanto basati sull'ipocrisia in quanto fondati su interessi propri e sull'amor proprio. Invece di sedersi ed iniziare a considerare che la questione SICUREZZA sia una priorità e che non si può dare per scontato l'incidente e la catastrofe, si cerca di distrarre l'attenzione con le solite argomentazioni di sempre.<br /><br />Quindi, oggi e alla luce degli eventi giapponesi non ancora conclusi, si tratta di rimboccarsi le maniche e ridisegnare - anzi - riprogettare tutte le strategie energetiche nazionali partendo dal presupposto che Petrolio, Gas e Uranio SONO materie finite, che l'Uranio oltre ad essere materia finita (e a quanto pare in via di esaurimento) è anche materia pericolosa per tutta l'umanità.<br /><br />La soluzione esiste ed è fattibile, ma occorre un cambio radicale di paradigma partendo proprio dal concetto tanto odiato da chi produce e gestisce l'Energia: "<span style="font-weight: bold;">la fine del monopolio</span>".<br /><br />Nel caso di un "esplosione nucleare" nessuno potrà sfuggire alle radiazioni, anche quelli che si nasconderanno nei rifugi nucleari prima o poi dovranno uscire dal rifugio, dato che gli umani hanno bisogno di sentire la freschezza dell'aria ed il calore del sole, ma allora sentiranno tremendamente i loro errori e gli effetti delle radiazioni su se e sui loro cari.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7212796675801245545.post-84779241703608211122011-03-13T22:13:00.000+01:002011-03-13T22:17:40.382+01:00La bellezza tragica del Nucleare<div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvgVnnELyy3gA9EBjuCC4mzFBMe_avdRPw810xWRcUoFcUaJWdn8lrOyJCrsvVAy2YpPcQiD-h2svNUPhwZuqnb_PRydepYeKhxwfUs0e70ZBKytff5j_4rTQEEh7GpYm91iCFqofkQZzM/s1600/apocalisse2.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 300px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvgVnnELyy3gA9EBjuCC4mzFBMe_avdRPw810xWRcUoFcUaJWdn8lrOyJCrsvVAy2YpPcQiD-h2svNUPhwZuqnb_PRydepYeKhxwfUs0e70ZBKytff5j_4rTQEEh7GpYm91iCFqofkQZzM/s320/apocalisse2.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5583676445792691554" border="0" /></a><span style="font-size:85%;">Fonte: http://www.2012dayafter.com/2012LafinedelMondo/Apocalisse/tabid/527/Default.aspx<br /></span></div><p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;">Sono anni ormai che il mondo capitalista post moderno in particolare, e l' intero pianeta in generale, sta vivendo una serie di eventi straordinari che stanno mettendo a dura prova tutte le sue sicurezze di supremazia finanziaria, tecnologica, sociale, filosofica e ambientale. Questo ventunesimo secolo sta sperimentando l’evolversi incredibile di una serie dei "cigni neri" <i><span style="line-height: 115%;">(ref. Nassim Taleb, Il cigno nero: Come l'improbabile governa la nostra vita, edit. Il Saggiatore, 2008)</span></i> che continuano a verificarsi e susseguirsi senza interruzione. Secondo Taleb un "<i>Cigno Nero</i> <i>è <span>un evento isolato e inaspettato, che ha un impatto enorme, e che solo a posteriori può essere spiegato e reso prevedibile</span></i></span><span style="font-size:100%;">”; ossia un evento "<i>a bassissima probabilità, e altissimo potenziale di danno</i>" (Federico Rampini, La Repubblica). Nassim Taleb, nel suo libro scrive: "</span><span style="font-size:100%;"><i>Un singolo evento è sufficiente a invalidare un convincimento frutto di un'esperienza millenaria. Ci ripetono che il futuro è prevedibile e i rischi controllabili, ma la storia non striscia, salta. I cigni neri sono eventi rari, di grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori, come l'invenzione della ruota, l'11 settembre, il crollo di Wall Street e il successo di Google. Sono all'origine di quasi ogni cosa, e spesso sono causati ed esasperati proprio dal loro essere imprevisti. Se il rischio di un attentato con voli di linea fosse stato concepibile il 10 settembre, le torri gemelle sarebbero ancora al loro posto. Se i modelli matematici fossero applicabili agli investimenti, non assisteremmo alle crisi degli hedge funds</i>".<br /><br /></span><span style="font-size:100%;">Il Giappone è un Paese molto interessante è stato ampiamente studiato e analizzato da tanti saggisti, come ad esempio nel suo libro “Collasso” Jared Diamond, dimostra la vulnerabilità del Giappone come società a rischio di estinzione ma ci informa anche della loro capacità di capire e di trovare quelle soluzioni capaci di farli sopravvivere a lungo, infatti egli scrive: "<i>L'intero globo è oggi un tutt'uno autosufficiente e isolato, come lo erano un tempo l'isola di Tikopia e il Giappone dell'era Tokugawa. Come fecero i tikopiani e i giapponesi, anche noi dobbiamo capire che non esiste nessun'altra isola (nessun altro pianeta) cui potremmo rivolgerci per chiedere aiuto, o sulla quale potremmo esportare i nostri problemi. Anche noi, come questi popoli, dobbiamo invece imparare a vivere nei limiti dei nostri mezzi</i>". I Giapponesi hanno sempre capito che il "big one" prima o poi si sarebbe manifestato, e si sono sempre preparati ad affrontare tale evento. Però nello stesso tempo la fame capitalista e tecnologica, ha spinto tale paese a dotarsi di 55 Centrali nucleari. Malgrado ciò la domanda energetica giapponese fa si che questo paese dipenda ancora per il 75% dal petrolio, e che il governo giapponese debba investire sulla costruzione di ulteriori 40 centrali (libro bianco giapponese). Oggi il Giappone ha una strategia energetica di lunga durata ma dimostra che comunque questa non basta, proprio perché è un Isola, fortemente urbanizzata, e altamente energivora.<br />La Catastrofe di ieri è un perfetto esempio di "Cigno Grigio", sempre secondo Taleb, <i>un Cigno Grigio è un Cigno Nero di cui si ha un'idea generale della probabilità che si verifichi, ed i cui effetti sempre sovversivi sono stati ridotti grazie all'adozione di politiche ed azioni di prevenzione </i>(come appunto hanno fatto i Giapponesi). Tuttavia anche il cigno grigio rimane un evento ad alta probabilità catastrofica: Il mix terremoto (8.9 scala Richter, seguito da altri di scala più bassa ma altrettanto devastanti) e Tsunami era un evento probabile per i Giapponesi ma non atteso, ed è soltanto grazie al loro impegno nel trovare le soluzioni capaci di limitare i danni o addirittura evitarli che il numero delle vittime (tragico comunque) sia rimasto limitato; la maggior parte dei danni e dei morti è stato causato dal micidiale tsunami e dalla forma geografica di Sendai (territorio piatto e basso). Tuttavia non tutto in Giappone ha retto, una diga che cede portando all’annientamento di un villaggio intero, alcuni palazzi che crollano, il deposito carburante che si incendia, ma soprattutto l’emergenza nucleare di Fukoshima e qui tornano i nodi al pettine. </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;">Gli argomenti dei nuclearisti super-convinti sono fondamentalmente tre, le centrali nucleari:</span></p> <p><span style="font-size:100%;"><span>-<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span>Non emettono CO<sub>2</sub></span></p> <p><span style="font-size:100%;"><span>-<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span>Coprono il GAP energetico dovuto alla crisi del petrolio</span></p> <p><span style="font-size:100%;"><span>-<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span>Sono sicurissime</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;">Tutti tre questi argomenti sono <b>fallaci</b>, le analisi del ciclo di vita di una centrale nucleare (LCA) mostrano che le emissioni di CO<sub>2</sub> e altri gas climalteranti sono presenti e verificati soprattutto durante la prima fase (estrazione, trasporto, costruzione delle pompe, sistemi elettronici, sistemi idraulici, spostamento terra, installazione impianti, ecc …) tale argomento è simile a quello spesso usato contro il fotovoltaico.</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;">Non esiste oggi un Paese al Mondo possessore di centrali nucleari che sia stato capace di ridurre il GAP energetico dovuto alla crisi del Petrolio e alle sue necessità energivore. Cina, Giappone, USA, Francia ecc … ne sono un grandissimo esempio. Tutti erano partiti con la convinzione di poter risolvere la loro dipendenza dal petrolio costruendo tante centrali nucleari (in Giappone sono circa 55 centrali di diversa grandezza), tuttavia ancora oggi continuano a dipendere fortemente sia dal petrolio che dal gas.</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;">Le centrali nucleari attuali, contrariamente a quella di Chernobyl, sono sicure? Probabilmente si, ma realmente non lo sono. Proprio perché è soprattutto sulle Centrali Nucleari che la teoria del “Cigno Nero” o del “Cigno Grigio” è fortemente applicabile e ciò dovrebbe invitarci alla prudenza: La probabilità che un evento qualsiasi posso portarci ad un nuovo disastro nucleare esiste ed è sempre alta in quanto <b><i>un qualsiasi evento pur essendo a bassissima probabilità, il suo potenziale di danno è altissimo e estremamente costoso</i></b>. Il rischio di catastrofe nucleare a Fukoshima esiste, intanto sono due le centrali che non riescono a raffreddare il reattore, una delle quali ha già avuto un esplosione ed un incremento delle radiazioni; riporto dal Corriere della Sera online di oggi “…</span><span style="font-size:100%;"> <i>l'esplosione sarebbe stata molto più potente delle iniziali stime, al punto che si sarebbe polverizzata la gabbia di esterna di contenimento di uno dei reattori. Il tetto e parte delle mura dell'edificio sono crollate e alcuni operai sarebbero rimasti feriti</i>”. Eppure si tratta di Centrali a prova di sisma.</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;">Mi permetto un ultimo argomento a sfavore delle Centrali Nucleari. Il reattore nucleare deve essere raffreddato e questo si fa prima di tutto con l’acqua (i refrigeranti sono costosissimi e vanno bene per le emergenze come è il caso di Fukoshima”. Si stima che un impianto da 1000 Megawatt (Caorso era da 830 Megawatt) richiederebbe per il raffreddamento quasi un terzo dell’acqua che scorre nel Po a Torino. </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:100%;">L’Italia non è immune da “Cigni Neri” e non è nemmeno capace di prevenire o minimizzare gli impatti di un evento “considerato improbabile” cioè non è capace di trasformare un cigno nero in un cigno grigio. Questo è un motivo in più per riflettere ed essere molto cauti.</span></p>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/05703168177208322056noreply@blogger.com2