Aspirina annerita
A quanto pare i ministri
Passera e Grilli hanno scovato le soluzioni per riportare la
"crescita" in Italia. Vediamo in brevissimo quali sono questi piani:
Sul Piano
energetico, secondo La Repubblica di stamattina: Passera è convinto che il suo
piano rimetterebbe in moto l'intera economia Italiana.
- Alzare la
produzione petrolifera nazionale fino a raggiungere il 20% della domanda,
mediante la revisione dei limiti che tengono le trivelle oltre le 12 miglia
marine dalle coste italiane.
- Via libera agli
investimenti sul gas, con la realizzazione di progetti di metanodotti
dall'Algeria e forte sostegno al "corridoio Sud" nell'Adriatico,
- Portare avanti e
completare i progetti di 4 rigassificatori approvati o in costruzione
Obiettivi da
raggiungere:
- Abbassare i
costi dell'energia,
- Ridurre le
importazioni di idrocarburi e attivare miliardi d'investimenti in
infrastrutture.
Risultati attesi:
- Aumentare la disponibilità delle materie prime energetiche e stabilizzazione del costo,
- Aumentare la disponibilità delle materie prime energetiche e stabilizzazione del costo,
- Vantaggi
trasferiti alle imprese ed alle famiglie aumentando la concorrenza e quindi
mantenendo una pressione sui prezzi
- la Borsa del gas
sarà potenziata e nel settore elettrico i bonus fiscali si concentreranno
sull'efficienza e la riduzione dei consumi.
Ovviamente, con la
partenza del quinto conto energia sono previsti ulteriori tagli agli incentivi
per il fotovoltaico. A quanto pare, l'Italia ha raggiunto abbondantemente il
suo obiettivo del 20% imposto dalla direttiva europea 20-20-20. Secondo il
Ministro insieme all'autorità per l'energia stimano che 9 miliardi all'anno per
i prossimi 15 anni siano troppi in termini di spesa.
Il ministro Grilli
da parte sua punta sulle dismissioni immobiliari, sul taglio del personale (24
mila dipendenti pubblici dal prossimo autunno), oltre a qualche altra piccola
manovretta di riorganizzazione dell'amministrazione pubblica e le
privatizzazioni. L'obiettivo sperato è quello di abbattere il debito del 20%
(ossia portarlo dal 120% al 100%) in circa 5 anni.
Il bello dei
quotidiani è che sanno come presentarti le cose. Le prime 7 pagine sono piene
di buoni propositi, programmi ambiziosi il tutto presentato in modo
ineccepibile con tanto di grafici e numeri. Peccato che spesso si tratta di
speculazioni al rialzo, per dire che dalla fine del 2013 le cose dovrebbero
andare meglio e che la "crescita" ripartirà. Girando la pagina ossia
superando la pagina 7, i segnali sono nettamente diversi. Gli squali della
finanza stanno ritirando i loro soldi dalle banche italiane, ora che il loro
compito di distruzione dei PIIGS è quasi completato sarebbe bene dirigersi
altrove e ripartire da capo. Alla fine l'obiettivo è chiuderla con
l'Euro.
Il premier Finlandese
non si fida, non crede nelle soluzioni proposte visto che dichiara "in
tempo di crisi i ricavi delle privatizzazioni sarebbero molto bassi", è e
rimane contro la concessione della licenza bancaria al fondo salva stati e
ritiene che sia sbagliato procedere ora alle dismissioni. Insomma segnali poco
incoraggianti.
Personalmente non
ho niente contro Monti & Co. ritengo che almeno per ora sia molto
meglio di un Berlusconi & Co. oppure di un Bersani & Co. Sono sicuro
che non sarebbero capaci di trovare soluzioni migliori, anzi ho paura che
farebbero danni ancora peggiori di quelli che avevano combinato da 20 anni ad
oggi.
Ritornando al
progetto Passera, penso che purtroppo i nostri tecnici (Ministro tecnico e suoi
segretari e consulenti tecnici) ancora non abbiano centrato i problemi. Per
prima cosa si analizza la situazione in base a quello che teoricamente potrebbe
comportare (maggiori investimenti = maggiore ricchezza = crescita), agli
investimenti e al eventuale (non necessariamente probabile) profitto non si
addizionano le esternalità che sono fortemente negative (inquinamento delle
terre, delle acque e dell'aria per causa delle trivellazioni), le improbabilità
(il fenomeno del Cigno Nero) che per il 99,99% non sono mai tenuti in
considerazione, il basso impatto sul benessere della popolazione in generale (è
risaputo che estrarre più petrolio non è una condizione necessaria e
sufficiente per un incremento del reddito delle popolazioni locali). Non si
calcolano gli incrementi nelle emissioni di CO2, sia per causa dell'aumento di
consumo di petrolio (per trivellare, trasportare, raffinare, ri - trasportare e
alla fine consumare) che del gas (costruzione dei rigassificatori, trasportare,
attuare i processi di gassificazione e o liquefazione, trasportare e consumare).
Ancora non ho
capito bene l'impatto delle scelte del governo sulle Energie Rinnovabili, ma se
dovrei interpretare le dichiarazioni mi sembra di avere capito che visto che
abbiamo raggiunto gli obbiettivi Europei anche prima del 2020, possiamo ritenerci
soddisfatti e frenare questa pazzia che si chiama fotovoltaico, biomasse,
eolico insomma l'energia solare. Ovviamente di errori nel passato erano stati
fatti, ma è una scusa per fermare la sostenibilità energetica di un Paese? Non
sarebbe meglio puntare su una strategia più virtuosa basata su una
programmazione degli interventi che comporti alla fine (sparo a caso entro il
2020) al passaggio dalla dipendenza totale dai fossili a quella dal Solare? se
i soldi esistono per renderci ancora più schiavi dei fossili (petrolio, GNL , ecc.) perché non
renderli disponibili per una maggiore indipendenza puntando su un obiettivo (80
-90%??) fortemente raggiungibile in Italia entro il 2020?
In sintesi i
nostri tecnici comparati ad oncologi starebbero curando il malato di cancro,
come al solito, con iniezioni di aspirina.